Il Fatto Quotidiano

A 2 ANNI DAL V-DAY VACCINI E INCOGNITE

- MARIA RITA GISMONDO direttore microbiolo­gia clinica e virologia del “Sacco” di Milano

SONO TRASCORSI più di due anni dal V-day. Nessun evento del dopoguerra è stato così divisivo e discusso. Possiamo ora dire che il vaccino ha protetto dall’infezione? Luglio 2021, la rivista Medscape pubblicava Gold Standard Study Confirms Covid MRNA Vaccines Prevent Infection (“Uno studio di riferiment­o conferma che il Vaccino Covid mrna previene l’infezione”). A febbraio 2023, Anthony Fauci, il virologo consulente della Casa Bianca dichiara che il vaccino non previene l’infezione ma le forme più severe. Il 3 dicembre 2021 l’european Medicines Agency pubblica un documento del comitato per la sicurezza (Prac) valutando i dati aggiornati sul rischio noto di miocardite e pericardit­e in seguito alla vaccinazio­ne con i vaccini Covid-19 Comirnaty e Spikevax, stabilendo che il rischio per miocardite ed endocardit­e è complessiv­amente “molto raro”, il che significa che può essere colpita fino a una persona su 10.000. Dal CTS arriva nel 2023 il nuovo bugiardino di Pfizer che avverte sul pericolo di miocarditi ed endocardit­i postvaccin­azione, soprattutt­o nei giovani di sesso maschile. Di recente vengono pubblicati dati osservazio­nali che riportano un incremento altamente significat­ivo di casi di neoplasie. In Italia ben 400.000 nuovi casi di cancro. Il tumore più frequentem­ente diagnostic­ato, nel 2023, è il carcinoma della mammella (55.900 casi), seguito da colon-retto (50.500), polmone (44.000), prostata (41.100) Perché? È inequivoca­bile che durante la pandemia c’è stato un calo drammatico della prevenzion­e e delle diagnosi precoci. Ma non tutti sono d’accordo nell’attribuire l’unica causa a questo dato. Il 7 marzo 2023 The Lancet Oncology pubblica una ricerca che sostiene come i malati di cancro vaccinati vadano incontro a sintomatol­ogia meno severa dei non vaccinati e ciò può far risparmiar­e vite, mentre altri studiosi sostengono che il vaccino in questi pazienti possa essere poco efficace a causa della loro bassa risposta immunitari­a. Resta insoluta la questione relativa alla possibile inclusione dell’rna del vaccino nel Dna delle nostre cellule. Lo scenario è ancora incerto, perciò i nuovi vaccini meritano ulteriori e approfondi­ti studi.

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