La Chiesa può mandare un segnale importante
Sua Santità Papa Francesco, Mi rivolgo a Lei con rispetto e in merito alla questione della ratifica del Trattato di Istanbul contro la violenza sulle donne da parte del Vaticano. Come sostenitrice e promotrice attiva dei diritti delle donne, ho lavorato intensamente per la Convenzione di Istanbul e ritengo che la ratifica di questo trattato da parte della Santa Sede sarebbe di fondamentale importanza per il rispetto e la tutela dei diritti umani, in particolare delle donne. La Convenzione del Consiglio d’europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne rappresenta un passo significativo verso la promozione dell’uguaglianza di genere e la protezione delle donne da ogni forma di violenza e discriminazione. La ratifica da parte del Vaticano sarebbe un segnale forte e tangibile dell’impegno della Chiesa cattolica nel contrastare la cultura patriarcale che alimenta la violenza e gli abusi contro le donne. Già nel 2020 il Santo Padre ha ricevuto in Vaticano il presidente dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’europa, il belga Rich Daems. Sullo sfondo dell’incontro, però, un altro trattato internazionale è stato al centro dell’attenzione. Il Trattato di Istanbul contro la violenza sulle donne che il Vaticano si è sempre rifiutato inspiegabilmente di firmare e ratificare. Desidero quindi chiederle, Santità, se vi siano progetti o intenzioni da parte della Santa Sede per ratificare il Trattato di Istanbul e per unirsi agli sforzi internazionali volti a garantire il rispetto e la dignità di tutte le donne nel mondo. Ringraziandola per l’attenzione e la cura che dedica a queste importanti questioni, resto in attesa di un Suo gentile riscontro.