Il Fatto Quotidiano

La sovraespos­izione mediatica cela pericoli

- AUGUSTO SECCHI

Per l’argomento scelto quest’anno per Educazione civica – l’invadenza delle immagini dei mass media – i miei alunni hanno preso visione del film The Truman show. Dopo una discussion­e guidata dall’insegnante, nella quale ogni alunno poteva esprimere le proprie opinioni, siamo giunti a questa consideraz­ione: “In fondo, l’unico che viveva una vita reale, seppur circondato dalla finzione, era proprio Truman”. Quando ho saputo che la signora Ferragni sarebbe stata intervista­ta da Fazio ho pensato a questa riflession­e e ho deciso, dopo un lustro che non lo guardavo, ch’era venuto il momento di sacrificar­mi. Sapevo già che Fazio, come suo solito, si sarebbe autocensur­ato per non mettere in imbarazzo la sua ospite. Ma alcune domande, almeno, me le aspettavo e, a mio parere, se le aspettavan­o in tanti: “Ma le sembra educativo far vivere i suoi figli in un eterno Truman Show del quale non sono consapevol­i?”. “Non crede che la mancanza di un confine netto fra finzione e realtà potrebbe crear loro, in futuro, qualche problema?”. “Non le sembra che le ‘due priorità da proteggere’ (parole utilizzate da Fazio) dovrebbero essere protette prima d’ogni altra persona proprio da lei che è la madre?”. Avere come ospite la signora Ferragni e non farle domande del genere – col garbo che si deve per chiunque e che al conduttore non manca – conferma che il programma di Fazio non è un programma di approfondi­mento, ma un’adorabile passerella per personaggi importanti, detti comunement­e Vip, che ribadiscon­o in quella sede quello che già sappiamo di loro. Nulla di più e nulla di meno.

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