Il Fatto Quotidiano

Macron insiste: “Truppe francesi sul terreno è ipotesi futura”

- » Luana De Micco PARIGI

“MIL PRESIDENTE “NON POSSIAMO LASCIARE CHE MOSCA VINCA”

ai condurremo un’offensiva, mai prenderemo l’iniziativa. Ma in caso di escalation militare di Mosca, saremo pronti. Per avere la pace in Ucraina, non bisogna essere deboli”. Macron ha rivendicat­o ieri sera che non si possono mettere limiti nel sostegno a Kiev nella guerra contro Putin. Il presidente francese è intervenut­o in diretta dall’eliseo all’ora del tg delle 20 per chiarire la posizione di Parigi sull’eventuale invio di truppe occidental­i in Ucraina in futuro evocata al summit di Parigi di febbraio e dopo le reazioni sollevate tra gli alleati di Kiev, ma anche in Francia: “Non è quello che desidero. La Francia è una forza di pace. Ma chi pone dei limiti, fa la scelta della sconfitta”, ha aggiunto. Macron avrebbe dovuto rassicurar­e il 79% dei francesi che, secondo i sondaggi, si oppongono all’invio di soldatia combattere in Ucraina. Non è detto che oggi siano meno preoccupat­i. Proprio ieri, a poche ore dall’intervento in tv, Le Monde rivelava che, prima ancora del summit di Parigi, a margine di una ricezione all’eliseo, Macron aveva ipotizzato l’invio di soldati: “In ogni caso, nell’anno che viene dovrò inviare degli uomini a Odessa”. Frase poi smentita dall’eliseo. Per Macron la guerra in Ucraina è “esistenzia­le per l’europa e la Francia. Se la Russia vincesse non ci sarebbe più sicurezza in Europa. La credibilit­à dell’europa sarebbe ridotta a zero. Pensate che polacchi, lituani, estoni, rumeni, bulgari potrebbero un solo secondo rimanere in pace in caso di vittoria russa in Ucraina?”. Oggi Macron sarà a Berlino per un vertice a tre sull’ucraina con il cancellier­e tedesco Olaf Scholz e il primo ministro polacco Donald Tusk. Ieri il segretario generale della Nato, Jens Stoltenber­g, presentand­o il rapporto 2023 dell’alleanza, ha posto un accento molto forte sul rafforzame­nto dell’industria bellica continenta­le: “Agli ucraini mancano munizioni, non coraggio. Ogni giorno di ritardo sulle consegne ha conseguenz­e reali sul campo di battaglia. Sarebbe un errore permettere a Putin di prevalere”.

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