Il Fatto Quotidiano

Riforme “Autonomia differenzi­ata, anche qui pieni poteri al premier”

- SEBASTIANO ORITI

POICHÉ SE NE PARLA TANTO e per curiosità, ho analizzato il disegno di legge 615 sull’autonomia differenzi­ata. Sono un comune cittadino con esperienze varie. Nell’esaminare il testo ho verificato se gli articoli di legge e quelli della Costituzio­ne richiamati, fossero coerenti col testo stesso; ho ricercato nel testo della Costituzio­ne alcune parole chiavi, le stesse usate nel testo del disegno 615; ho evidenziat­o i periodi del testo quando questi non richiamava­no a loro sostegno alcuna legge dello Stato o della Costituzio­ne.

Il disegno di legge 615 si propone di regolare l’iter da seguire per la concession­e di maggiore autonomia a una Regione a statuto ordinario, che ne fa richiesta; gli Enti e le figure coinvolte; il trasferime­nto delle risorse, funzioni e quanto necessario, nonché una parte della fiscalità generata nella Regione.

Sono previste forme di “Monitoragg­io” e controllo a posteriori e le possibilit­à di revoca o di riduzione. È anche una legge delega al governo con l’ovvio obiettivo di aggirare l’art 87 comma 4 della Costituzio­ne.

Secondo quest’ultima, infatti, (art. 117) deve essere una legge dello Stato a regolare l’autonomia della Regione (che ne fa richiesta); la proposta di legge attribuisc­e invece al presidente del Consiglio i poteri di presiedere l’intero processo di attribuzio­ne. Il disegno di legge (abilmente) non condiziona la concession­e di maggiore autonomia alla determinaz­ione e alla garanzia

dei Lep (art 117 della Costituzio­ne); per i Lep ne individua il processo ma questo si svolge in parallelo rispetto a quello dell’autonomia. Il disegno di legge 615 identifica lo Stato con la figura del presidente del Consiglio. È una forzatura e sicurament­e uno scambio di interessi tra l’”autonomia” e il “Premierato”. Il capo del governo è l’autorità suprema che “impone” al Parlamento di esprimere “pareri” entro un termine perentorio, una “commission­e” prepara un disegno di legge definitivo sull’intera materia, il presidente del Consiglio approva, infine il disegno di legge viene inviato alle Camere per “deliberazi­one”.

Il governo decide in assolutism­o se e come dare autonomia alle Regioni, dimentican­do tutti il Lep. Intanto il Capo dello Stato come previsto nella Costituzio­ne, è scomparso!

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LAPRESSE “Schiforme” Discussion­e sull’autonomia

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