Riforme “Autonomia differenziata, anche qui pieni poteri al premier”
POICHÉ SE NE PARLA TANTO e per curiosità, ho analizzato il disegno di legge 615 sull’autonomia differenziata. Sono un comune cittadino con esperienze varie. Nell’esaminare il testo ho verificato se gli articoli di legge e quelli della Costituzione richiamati, fossero coerenti col testo stesso; ho ricercato nel testo della Costituzione alcune parole chiavi, le stesse usate nel testo del disegno 615; ho evidenziato i periodi del testo quando questi non richiamavano a loro sostegno alcuna legge dello Stato o della Costituzione.
Il disegno di legge 615 si propone di regolare l’iter da seguire per la concessione di maggiore autonomia a una Regione a statuto ordinario, che ne fa richiesta; gli Enti e le figure coinvolte; il trasferimento delle risorse, funzioni e quanto necessario, nonché una parte della fiscalità generata nella Regione.
Sono previste forme di “Monitoraggio” e controllo a posteriori e le possibilità di revoca o di riduzione. È anche una legge delega al governo con l’ovvio obiettivo di aggirare l’art 87 comma 4 della Costituzione.
Secondo quest’ultima, infatti, (art. 117) deve essere una legge dello Stato a regolare l’autonomia della Regione (che ne fa richiesta); la proposta di legge attribuisce invece al presidente del Consiglio i poteri di presiedere l’intero processo di attribuzione. Il disegno di legge (abilmente) non condiziona la concessione di maggiore autonomia alla determinazione e alla garanzia
dei Lep (art 117 della Costituzione); per i Lep ne individua il processo ma questo si svolge in parallelo rispetto a quello dell’autonomia. Il disegno di legge 615 identifica lo Stato con la figura del presidente del Consiglio. È una forzatura e sicuramente uno scambio di interessi tra l’”autonomia” e il “Premierato”. Il capo del governo è l’autorità suprema che “impone” al Parlamento di esprimere “pareri” entro un termine perentorio, una “commissione” prepara un disegno di legge definitivo sull’intera materia, il presidente del Consiglio approva, infine il disegno di legge viene inviato alle Camere per “deliberazione”.
Il governo decide in assolutismo se e come dare autonomia alle Regioni, dimenticando tutti il Lep. Intanto il Capo dello Stato come previsto nella Costituzione, è scomparso!