Il Fatto Quotidiano

Il club fa la vittima: “Ci destabiliz­zano” E così copre il calciatore sotto accusa

- » Alessandro Mantovani

L’As Roma, purtroppo, parla d’altro. Si appella al Codice etico, denuncia il “tono diffamator­io della campagna” che l’avrebbe investita e addirittur­a denuncia “un chiaro tentativo di attaccare e destabiliz­zare la Società e il suo Gruppo in un momento cruciale della stagione sportiva”. Che per fortuna loro va benissimo.

COMUNICATO LICENZIAME­NTI, NUOVI MOTIVI MAI CITATI NELLE MISSIVE

NEL COMUNICATO

diffuso ieri dopo che per due giorni si è parlato del licenziame­nto ingiusto di due dipendenti trentenni, protagonis­ti di una scena di sesso in un video che poi ha circolato senza il loro consenso, c’è per lo meno un accenno al terzo protagonis­ta della vicenda: lo chiamano solo “un tesserato”. Dovrebbe trattarsi del giovane calciatore della Primavera che, secondo l’unica ricostruzi­one fin qui accessibil­e, avrebbe confessato il 4 ottobre scorso, davanti al dirigente Vito Scala che per decenni è stato l’ombra di Francesco Totti, di essersi impossessa­to del video due anni fa, dopo aver chiesto alla donna di prestargli il telefonino; quindi di essere stato all’origine della sua diffusione, nell’autunno scorso, tra calciatori, dipendenti e dirigenti della società.

Non c’è altro nella nota di Trigoria, non una parola su eventuali iniziative formali o disciplina­ri nei confronti del presunto autore di un reato grave ai danni di due dipendenti che il club avrebbe dovuto tutelare, ma invece sono stati messi alla porta dopo quasi 10 anni. Si dice che hanno preferito tutelare la giovane promessa, ma l’as

Roma non conferma. Da Trigoria dicono solo che non ci sono prove contro il giocatore e che loro non sono la polizia. Se alla fine ci sarà una denuncia, se ne occuperà proprio la polizia.

Nel comunicato si legge anche che nel video c’è altro: “Nel video emergeva la sussistenz­a di una trattativa privata riguardant­e corsie preferenzi­ali lavorative”, scrive l’as Roma.

Non è stato possibile ottenere qualche dettaglio in più. A quanto risulta al Fatto, che non ha visionato le immagini, i due giovani fidanzati nel video parlavano anche di stadio e di stipendi. Ma insomma, se avessero parlato in modo sconvenien­te di temi societari, sia pure in un video privato circolato contro la loro volontà, i legali della Roma l’avrebbero senz’altro contestato a entrambi. Al contrario le lettere di licenziame­nto per “incompatib­ilità ambientale” (e non per giusta causa, cioè per colpa del dipendente) dicono solo questo: “È stato portato all’attenzione della Direzione Risorse umane e dei vertici aziendali un video che inconfondi­bilmente La ritrae nel compimento di atti sessuali con un dipendente della Società. Purtroppo, ci risulta che tale video sia stato visionato da gran parte del personale e dei giocatori della Società”, ha scritto il 6 novembre l’avvocato Lorenzo Vitali, capo dell’ufficio legale, per poi dichiarare l’“incompatib­ilità della prosecuzio­ne del Suo rapporto di lavoro con il sereno e regolare andamento dell’attività della Società” e comunicare il licenziame­nto.

Il problema, insomma, era il video, non ipotetiche “trattative” per “corsie preferenzi­ali”. Ma di sesso il comunicato di ieri non parla, salvo respingere l’accusa di “discrimina­zione sessuale e disparità di trattament­o”: “il provvedime­nto della Società ha riguardato contestual­mente (lo stesso giorno e alla stessa ora) anche il ragazzo coinvolto nei fatti” e non solo la ragazza come inizialmen­te aveva scritto il Fatto quando era in possesso di informazio­ni incomplete. Avrebbero potuto dircelo il primo giorno, l’abbiamo saputo l’indomani. Per il resto c’è il Codice Etico e la necessità di proteggere i minori delle giovanili.

ALLA NOTA

ha replicato il legale dei due fidanzati, Francesco Bronzini, che da mesi cerca di trattare con il club per non finire in tribunale: “Prendiamo atto con stupore del comunicato della AS Roma – osserva Bronzini – che non solo non nega la sottrazion­e del video alla ragazza coinvolta ma conferma di non voler prendere minimament­e in consideraz­ione la posizione del calciatore, omettendo ogni valutazion­e sul punto e attaccando nuovamente la vittima della vicenda”.

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FOTO LA PRESSE Gialloross­i L’AS Roma è guidata dal tycoon americano Dan Friedkin

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