Quando la “mazzetta” è da 110 e lode
“Scusa, ma perché non ti prendi una laurea così almeno fai l’ingegnere e hai un ruolo di dirigenza. Lei mi disse: ‘Non so come fare’. Gli ho detto: ‘Guarda, se vuoi ti do una mano io’. E lei, diciamo, accettò senza esitare”. È la mazzetta da 110 e lode offerta, secondo le accuse, dall’imprenditore Giuseppe Capizzi alla geometra Rosella Venuti, funzionaria dell’ufficio del commissario di governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana, committente per gli appalti alla quale l’imprenditore è interessato, perché le commesse arrivano a oltre 1,2 milioni.
Capizzi si sarebbe messo a totale disposizione della funzionaria, affiancandole un suo fidato collaboratore, per seguirla durante i corsi e assisterla nell’iscrizione agli esaNon contento, si rivolge a un docente, legale rappresentante del consorzio universitario E-campus, per “ottenere le informazioni preliminari” sul corso. Le paga la retta, pari a 6 mila euro, interessandosi anche a farle avere le credenziali per registrarsi online e seguire i corsi tramite la piattaforma informatica. L’avrebbe aiutata persino “nella predisposizione delle relative tesine”.
Una storia di corruzione che mostra lo spaccato sociale emerso nell’inchiesta della Gdf e della Procura di Messina, guidata da Antonio D’amato, in cui l’imprenditore, indagato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti, avrebbe sborsato soldi per entrare nelle grazie dei funzionari. “Mi occupavo di pagare la retta, finora pagati circa 6 mila euro, che pagavamo 1.000-2.000 euro alla volta in base alle scadenze delle varie rette accademiche [...] In contanti”, racconta Capizzi nell’interrogatorio con gli investigatori.
L’iscrizione avviene durante la pandemia, e quindi subentra il problema che non si può circolare liberamente senza una certificazione, e la funzionare non sa come consegnare i documenti firmati per l’iscrizione. “Ma non si può circolare da comune a comune senza motivata esigenza... non vorrei incappare in qualche camurria (“problema”, ndr) se mi fermano. Posso firmarli digitalmente?”, domanda Venuti. “Chiedo – dice Capizzi, che poi pensa a un escamotage –, se vuoi ti faccio io una lettera che dobbiamo fare sopralluogo in un cantiere”.
Sarà il collaboratore di Capizzi a inviare il materiale alla funzionaria per prepararsi agli esami. “Sono i panieri delle domande dalle quali saranno estratte quelle dell’esame”, le spiega. “Ma tutte queste devo studiare?”, risponde Venuti inmi. viando degli emoticon di sorpresa. “No, solo la tesina”, dice l’uomo. “Ok, grazie sempre per il supporto”, replica la funzionaria.
Oltre all’università, a Venuti (indagata per corruzione) sarebbe stata ristrutturata parte della casa, con mattonelle in cortile per delimitare le aiuole, e la realizzazione di una tettoia e un forno a legna. Un lavoro da 39 mila euro. Al commissario per il dissesto idrogeologico Maurizio Croce, finito ai domiciliari con l’accusa di corruzione e finanziamento illecito ai partiti, sarebbe stato regalato un Rolex Daytona (20 mila euro) e 60 mila euro per finanziare la sua campagna elettorale 2022 come candidato sindaco di Messina, sostenuto da Giorgia Meloni. Infine, al funzionario Antonio Cortese, indagato per corruzione, ulteriori lavori di ristrutturazione dell’appartamento.