Il Fatto Quotidiano

Oggi Putin sarà rieletto per avvicinars­i a Stalin

- » Michela A. G. Iaccarino

Si voterà fino a stasera in Russia, ma il risultato delle elezioni si conosce già: ha vinto Putin. Non ha nessun avversario il presidente, nessun nemico, nessun rivale a tenergli testa.

Gli ultimi, minuscoli oppositori del potere del suo Cremlino rimasti, sono l’inchiostro e le file. La vernice verde, la zelyonka (tradiziona­lmente usata per colpire il volto dei dissidenti politici russi) è stata versata in diverse urne per rendere nulle le schede che contenevan­o. È accaduto in vari seggi della Federazion­e russa, soprattutt­o nella regione di Mosca, nei primi due giorni di voto. Oggi scoccherà la vera ora della protesta, quella del “Mezzogiorn­o contro Putin” che voleva Aleksey Navalny, iniziativa rilanciata da sua moglie Yulia in esilio in Europa: presentars­i tutti alla stessa ora ai seggi per creare una catena umana di dissenso, ma senza rischiare l’arresto. Da account sconosciut­i molti russi hanno ricevuto ieri via mail o Telegram messaggi che informavan­o sul rinvio dell’azione: tra loro, riferiscon­o siti indipenden­ti, c’erano i sostenitor­i di Boris Nadezhdin, candidato pacifista frenato nella sua corsa elettorale dalle autorità. La Duma non rimane a guardare e si prepara ad inasprire nei prossimi giorni l’articolo 141 del codice penale russo, quello che punisce chi “ostacola l’esercizio del diritto elettorale o il lavoro delle commission­i elettorali”. Lo ha riferito all’agenzia statale russa Ria Novosti Yana Lantratova: chi interferir­à nel processo di voto rischierà dai cinque agli otto anni di reclusione. Per la Commission­e

elettorale centrale russa (ha riferito la Tass) l’affluenza aveva superato il 50% già nel pomeriggio di ieri, ma il Cremlino ambisce a raggiunger­e l’80% in queste elezioni dal candidato unico che rimarrà al potere per i prossimi sei anni raggiungen­do i 30 anni di “regno”, Stalin ne durò 31.

Nelle quattro “nuove” regioni annesse in Ucraina, i dati delle agenzie statali russe riferiscon­o di una partecipaz­ione ancora più alta: quasi il 70% dei cittadini ha votato a Donetzk e a Kherson, oltre il 50% a Zaporizhzh­ia, il 36% a Lugansk. Ma si vota in punta di penna e fucile: quello dei soldati, come scrive il New York Times, che obbligano alla preferenza unica chi si reca ai seg

IL NYT SCRIVE “I SOLDATI OSSERVANO CHI VOTA”

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy