Il Fatto Quotidiano

Il governo non protegge gli animali e la natura

- BARBARA DAVID SANDRO RUOTOLO

Tutti d’accordo, a parole, per alzare le pene contro maltrattam­enti e uccisioni ai danni di animali. Ma nei fatti nella Commission­e Giustizia della Camera sono stati presentati decine di emendament­i che faranno fare un passo indietro al Codice penale approvato nel 2004. La Lega non vuole l’inasprimen­to delle pene contro le uccisioni efferate degli animali, che passerebbe­ro dagli attuali “da quattro mesi a due anni” a “da due anni a sei anni” e contro i maltrattam­enti, attualment­e puniti “da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro” che diventereb­be da un anno a cinque anni e con la multa. Gravissimo anche l’emendament­o a firma dei deputati di Forza Italia Nevi, Pittalis, Calderone, Patriarca,

secondo il quale la pena per chi realizza combattime­nti fra cani non deve essere più forte (da 2 a 4 anni) ma rimanere da 1 a 3 anni.

DIRITTO DI REPLICA

Vorrei rassicurar­e Giovanni Valentini che ha dedicato al sottoscrit­to e al Partito Democratic­o la rubrica “Il sabato del villaggio”, apparsa il 16 marzo sul suo giornale. La pensiamo come lui. Il Partito Democratic­o mai e poi mai indichereb­be il sottoscrit­to al consiglio d’amministra­zione della Rai. Non è mai buona la lottizzazi­one e per questo motivo vogliamo cambiare la governance aziendale.

Prendo atto con piacere di questa precisazio­ne. Più che rassicurar­e me o il Fatto Quotidiano, può rassicurar­e i lettori. Forse sarebbe stato meglio che il Pd l'avesse diffusa prima, visto che la notizia circolava già da qualche giorno su diversi giornali. Ma tant'è: meglio tardi che mai.

GV

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