Il governo non protegge gli animali e la natura
Tutti d’accordo, a parole, per alzare le pene contro maltrattamenti e uccisioni ai danni di animali. Ma nei fatti nella Commissione Giustizia della Camera sono stati presentati decine di emendamenti che faranno fare un passo indietro al Codice penale approvato nel 2004. La Lega non vuole l’inasprimento delle pene contro le uccisioni efferate degli animali, che passerebbero dagli attuali “da quattro mesi a due anni” a “da due anni a sei anni” e contro i maltrattamenti, attualmente puniti “da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro” che diventerebbe da un anno a cinque anni e con la multa. Gravissimo anche l’emendamento a firma dei deputati di Forza Italia Nevi, Pittalis, Calderone, Patriarca,
secondo il quale la pena per chi realizza combattimenti fra cani non deve essere più forte (da 2 a 4 anni) ma rimanere da 1 a 3 anni.
DIRITTO DI REPLICA
Vorrei rassicurare Giovanni Valentini che ha dedicato al sottoscritto e al Partito Democratico la rubrica “Il sabato del villaggio”, apparsa il 16 marzo sul suo giornale. La pensiamo come lui. Il Partito Democratico mai e poi mai indicherebbe il sottoscritto al consiglio d’amministrazione della Rai. Non è mai buona la lottizzazione e per questo motivo vogliamo cambiare la governance aziendale.
Prendo atto con piacere di questa precisazione. Più che rassicurare me o il Fatto Quotidiano, può rassicurare i lettori. Forse sarebbe stato meglio che il Pd l'avesse diffusa prima, visto che la notizia circolava già da qualche giorno su diversi giornali. Ma tant'è: meglio tardi che mai.
GV