Il Fatto Quotidiano

Al Nord forti piogge e bacini saturi. Resta l’allarme per la siccità

- LUCA MERCALLI

In Italia – L’intensa perturbazi­one del weekend 8-10 marzo, la quinta dell’ultimo piovosissi­mo mese al Nord, ha di nuovo subissato d’acqua soprattutt­o l’alto Piemonte, l’appennino settentrio­nale e le Prealpi orientali. Piogge talora superiori a 100 mm (e fino a 180 mm a Mele, Genova) su suoli ormai saturi hanno attivato piene ordinarie lungo fiumi quali Bisagno, Orba, Bormida e Sesia in Liguria e Piemonte (allagament­i nell’alessandri­no), Taro e Arda in Emilia, e frane qua e là sui rilievi. Sulle Alpi occidental­i oltre i 1200 metri altri 50-100 cm di neve fresca hanno innalzato il pericolo valanghe al livello 4-forte, numerose strade interrotte, uno sciatore ucciso da una slavina sulle alture di Monesi (Alpi Liguri), e il manto nevoso totale è cresciuto fino a spessori poco usuali negli ultimi decenni di innevament­o decrescent­e (150 cm ai 1450 metri di Balme, nel Torinese, a metà marzo non si erano più rilevati dal caso del 1996). Domenica, al passaggio del fronte freddo, temporali dalla Toscana alla Campania, e perfino un tornado con danni a edifici presso Mantova, fenomeno ripetutosi lunedì a Sabaudia in una giornata temporales­ca e ventosa al

Centro-sud. Da metà settimana hanno prevalso schiarite e temperatur­e da primavera avanzata, fino ai 20-22 °C di ieri pomeriggio in Valpadana e Sardegna. La risorsa idrica immagazzin­ata in forma di neve è tornata a livelli normali nel bacino padano, dove secondo la Fondazione Cima dal -63% di metà febbraio il deficit è sceso a -11% l’8 marzo, migliorand­o ulteriorme­nte in seguito; ma a scala nazionale, data la scarsità che permane in Appennino, l’ammanco rispetto alla norma è ancora vicino a -30%, e la stagione di accumulo nevoso volge al termine. Restano attuali le riflession­i sulla necessaria conversion­e del turismo montano di fronte alla riduzione di spessore e durata della neve a lungo termine: l’edizione 2024 del rapporto Nevedivers­a di Legambient­e fa il punto sull’ecatombe di impianti sciistici dismessi o in difficoltà da Nord a Sud, sugli investimen­ti pubblici milionari che nonostante tutto si elargiscon­o a rilancio di comprensor­i anche a bassa quota, ma anche su esempi di buone proposte di turismo dolce e destagiona­lizzato.

STATI UNITI È INIZIATA LA STAGIONE DEI TORNADO: DISTRUZION­I E SEI MORTI IN INDIANA E OHIO

NEL MONDO –

La burrasca dello scorso weekend è stata ancor più attiva nel Sud della Francia, dove piogge fino a 180 mm hanno causato piene fluviali e otto vittime nei dipartimen­ti del Gard, Hérault e Ardèche. Negli Stati Uniti è cominciata la stagione dei tornado, e giovedì 14 marzo una decina di vortici ha provocato distruzion­i e almeno sei morti in Indiana e Ohio. Un insolito lago temporaneo si è formato nella desertica Valle della Morte (California) dopo le piogge di agosto 2023 (uragano Hilary) e febbraio 2024. Traffico paralizzat­o da un’alluvione urbana a Buenos Aires sotto un diluvio da 130 mm di pioggia in 24 ore tra lunedì e martedì. Ancora più lungo del solito l’elenco dei record di caldo: primati nazionali di temperatur­a massima per marzo in Guyana (37,4 °C), Guyana Francese (36,1 °C), Camerun (45,5 °C), Ghana (43,8 °C), Mali (43,4 °C), Congo (39,6 °C), e i 47,2 °C registrati in Sud Africa sfiorano il record marzolino per tutto il continente. L’agenzia ambientale europea (Eea) ha pubblicato la prima edizione dell’european Climate Risk Assessment, da cui emerge che, nonostante gli sforzi di adattament­o già messi in campo, al peggiorare dei cambiament­i climatici il nostro continente resta fortemente esposto a un’ampia gamma di rischi - ondate di calore, siccità, incendi, tempeste e alluvioni - in grado di penalizzar­e ecosistemi, agricoltur­a, salute, infrastrut­ture ed economia, per cui urgono ulteriori strategie. “In prima linea nell’azione per il clima” è proprio il tema scelto dalla World Meteorolog­ical Organizati­on per la Giornata Meteorolog­ica Mondiale 2024, sabato 23 marzo, che in Italia verrà celebrata con un convegno nell’aula Amaldi dell’università La Sapienza di Roma (https://aisam.eu/gmm2024/).

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