Case popolari, lavori infiniti senza collaudi
IL PIÙ VECCHIO è un appalto assegnato nel 1999 dall’ex Iacp, che riguardava l’efficientamento della rete idrica, circa 1 milione di euro: non è ancora terminato. Situazione simile per un bando risalente al 2004 da 35 milioni di euro e un altro del 2016 da 15 milioni
AROMA
ll’ater di Roma, l’azienda regionale del Lazio che gestisce gran parte delle case popolari della Capitale, gli appalti per la manutenzione e la sicurezza degli immobili non finiscono mai, nel vero senso della parola. Ci sono cantieri avviati addirittura nel secolo scorso che ancora non risultano chiusi perché “i lavori sono incollaudabili”, come riporta una determina dell’azienda di due anni fa in merito a dei lavori di efficientamento della rete idrica iniziati nel 1999, di circa 1 milione d’euro, ancora non ufficialmente chiusi. Ma questo appalto, che da contratto sarebbe dovuto terminare nel 2002, non sembra l’unico. Altri due contratti, uno di 15 milioni per la manutenzione degli immobili e un altro di 35 milioni di euro per l’an
Edilizia pubblica tincendio, in molte delle commesse previste sono ancora aperti anche se i lavori si sarebbero dovuti concludere sei anni fa.
IL FATTO
ha interpellato l’ater per fare chiarezza sulla vicenda. Chiarezza che sarebbe necessaria perché, tra le carte dell’azienda, il problema appalti emerge più volte, anche a seguito dell’indagine a carico dell’ex dirigente del Servizio Manutenzione dell’azienda Giancarlo Mongelli, che a luglio è finito ai domiciliari per corruzione ed ora, non più sottoposto alla misura cautelare, è in attesa del processo, proprio in relazione ad un appalto “per la fornitura dei servizi di video-ispezione, spurgo fognature e manutenzione degli immobili di proprietà dell'ater di Roma”, si legge nel comunicato ufficiale della Questura di Roma che ha svolto le indagini.
Dalle carte inviate dall’ater emerge che è stato portato a termine soltanto un terzo del collaudo definitivo per l’antincendio, per un solo lotto di case sui tre previsti per questo appalto. Inoltre manca all’appello il collaudo per la manutenzione degli immobili e quello per l’appalto del 1999 potrebbe non essere più a norma di legge, visto che manca la firma del rappresentante legale dell’azienda che doveva eseguire i lavori. Un collaudo sui generis, firmato dal dirigente arrestato a luglio, datato marzo 2023, 24 anni dopo l’inizio dei lavori.
Proprio su proposta di Mongelli, nel dicembre 2021, il direttore generale dell’ater dell’epoca, Andrea Napoletano, decise di sostituire l’ingegnere che aveva dichiarato “incollaudabili” i lavori dell’appalto classe ‘99. E a seguito della notizia dell’indagine a suo carico all’interno dell’ater è stato costituito un gruppo di lavoro per “il controllo sulla regolarità delle procedure tecnico-amministrative degli appalti”, si legge in una determina dell’azienda di settembre.
Il problema è emerso anche in Regione Lazio. L’ente all’epoca guidato da Nicola Zingaretti, nel 2018, ha preteso un report delle attività svolte per l’appalto antincendio finanziato dalla giunta. Oltre alle decine di milioni di euro di soldi pubblici sono in gioco la sicurezza e la qualità di vita dei residenti. Parliamo di opere di efficientamento della rete idrica per la razionalizzazione del consumo dell’acqua, di lavori antincendio per adeguare gli immobili alle normative di sicurezza vigenti e di riparazioni varie per risolvere problemi di umidità o infiltrazioni e per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli appartamenti.