L’ombra di Orwell sulle elezioni europee
Egregio Direttore, dire che sono sconsolato è un eufemismo. Di fronte allo starnazzare imperante della nostra classe politica su chi ha vinto o perso le recenti regionali, sale inevitabilmente un fastidioso senso di nausea. Vedo sempre di più Montecitorio trasformarsi nella casa dei contadini di Orwell, dove fuori dalle finestre i maiali sporchi di sterco e bava alla bocca invidiano i contadini che detengono il potere e sobillano ribellioni nel nome di una società più giusta. E appena riescono a vincere si stabiliscono nella loro bella casa e dimentichi poco dopo delle promesse fatte assumono le stesse sembianze dei contadini. Ho votato molti anni a sinistra semplicemente perché non mi ero accorto della sporcizia sulla pelle dei maiali e del loro rivoltante trasformismo. Poi per molti anni ho votato scheda bianca illudendomi che prima o poi qualcosa di serio sarebbe riapparso sulla scena. Adesso sto seriamente pensando di non andare più a votare. A Suo parere c'è ancora una possibilità che non tutti i maiali si trasformino in contadini? A quelli come me non interessa vincere di misura in Sardegna ma piacerebbe poter leggere un programma di governo comprensibile, un progetto di lungo respiro che vada oltre la conquista della casa dei contadini, una visione di società. Questo forse mi ridarebbe un po' di fiducia e finalmente (forse) mi passerebbe la nausea.
Caro Simone, finché avremo al governo italiano questi orribili personaggi e al governo europeo dei folli che ci trascinano verso la guerra mondiale (e nucleare), io a votare ci andrò sempre. E di corsa.