Casa di Montecarlo, Fini ora rischia 8 anni All’ultimo minuto Tulliani scarica il fratello
La Procura di Roma ha chiesto una condanna a 8 anni di carcere per Gianfranco Fini, ex leader di Alleanza Nazionale, ex ministro ed ex presidente della Camera. Il processo è quello per riciclaggio legato alla famosa compravendita di una casa a Montecarlo, nel 2009, donata ad An dieci anni prima dalla contessa Annamaria Colleoni. Di fatto, la vicenda che segna la fine politica dell’ex alleato di Silvio Berlusconi. Le pm Barbara Sargenti e Maria Teresa Geraci hanno chiesto pene superiori per la compagna di Fini, Elisabetta Tulliani nove anni; per suo fratello Giancarlo Tulliani dieci anni; cinque anni per il padre Sergio Tulliani. Prima della requisitoria c’è stata la difesa last minute di Fini da parte di Elisabetta Tulliani, che scarica il fratello: “Dopo un lungo travaglio sento l’obbligo morale di offrire un contributo alla verità. Non ho parlato per non turbare le mie figlie, ma non posso più tacere. Sento il dovere di confessare le mie responsabilità: ho nascosto a Gianfranco Fini la volontà di mio fratello di comprare la casa di Montecarlo e poi la successiva vendita e di accettare parte dell’operazione come una restituzione da parte di mio fratello di un prestito. Non ho mai detto a Fini la provenienza del denaro, che ero certa fosse di mio fratello. Il comportamento spregiudicato di mio fratello è stato doloso. Rappresenta una delle più grandi delusioni della mia vita”. Tulliani junior è a Dubai e su di lui pende una richiesta di estradizione. A favore di Fini anche l’avvocatura dello Stato, parte civile per conto dell’agenzia delle dogane: ha chiesto la sua assoluzione. Invece si è associata alla Procura di Roma per le richiesta di condanna degli altri imputati.
Fini, dopo l’udienza, almeno in apparenza, incassa il colpo: “Era scontato che la pubblica accusa chiedesse la condanna, continuo ad avere fiducia nella giustizia e ciò in ragione della mia completa estraneità rispetto a quanto addebitatomi”. La casa a Montecarlo, secondo l’accusa, fu acquistata da Giancarlo Tulliani con soldi della società di scommesse di Francesco Corallo – il ras delle slot machine, prescritto – attraverso due società offshore. Fu acquistata al costo decisamente fuori mercato di 300 mila euro per poi rivenderla a 1 milione e 360 mila euro. Dunque un guadagno enorme con i soldi di Corallo, da qui l’accusa di riciclaggio. La compravendita della casa di Montecarlo fu rivelata nel 2010 dal Giornale della famiglia Berlusconi.
Fini, a marzo dell’anno scorso, ha dichiarato che “la volontà di ingannarmi si è mostrata più volte. Io sono convinto di essere stato coinvolto in questo procedimento per i comportamenti di Elisabetta Tulliani e per le dichiarazioni false di Amedeo Labocetta ( ex deputato del Pdl, ndr). Tutto ciò per un astio politico. Avendo avuto la responsabilità di formare un nuovo schieramento politico (Futuro e libertà, ndr) ero, agli occhi di molti, un bersaglio che andava colpito”. La sentenza è attesa per il 18 aprile.