C’è chi muore per un po’ di farina
Per più di 20 volte, l’esercito di occupazione israeliano ha bombardato i civili mentre aspettavano alla rotonda Kuwait o Nabulsi per rifornirsi di farina nel nord di Gaza, alla luce della carestia che la popolazione del nord sta vivendo. La comunità internazionale ha denunciato e condannato come crimine il bombardamento da parte degli aerei israeliani dei civili nel massacro di Al-rashid del 29 del mese scorso, durante il quale sono state uccise più di 140 persone e ferite oltre mille. Gli Usa e i Paesi europei e arabi hanno denunciato questo crimine e hanno chiesto un immediato cessate il fuoco e l’ingresso di aiuti nel nord del Paese. Tuttavia, ciò non ha impedito all’idf di commettere altri massacri contro i civili dopo questo massacro. Mio zio, che è rimasto con la sua famiglia nel nord, mi ha raccontato la scena orribile che ha vissuto durante questo attacco. Mi ha detto: “Ho visto uno dei miei amici lottare contro la morte con un sacco di farina accanto a lui. Mi ha chiesto di portare quel sacco di farina a sua moglie e alle sue figlie, che non mangiavano da una settimana”.
L’occupazione continua questa politica di fame, oltre ai suoi crimini di genocidio e pulizia etnica. Più di 25 persone sono morte per fame e malnutrizione nel nord, mentre i miei amici e parenti nel nord mi dicono che mangiano foglie di alberi e piante selvatiche che crescono tra le acque di scarico e che non mangiano farina da più di tre mesi. Il mio amico Muhammad Murtaja del nord mi ha detto: “Immaginate se non ci fosse nulla da mangiare? Hanno distrutto tutte le terre coltivate a verdure, hanno distrutto i mercati e distrutto le merci con bombardamenti, bulldozer o incendi”. Tutto questo coincide con una carestia sanitaria che si sta verificando anche nel nord, di cui nessuno parla, dove non ci sono medicine, né cure, né ospedali. Il disastro si aggrava con l’invasione da parte delle forze di occupazione dell’ospedale di Al-shifa, la mattina di ieri, dopo i tentativi di riavvio da parte dell’oms e delle Nazioni Unite.
Oggi Israele pratica, con la protezione internazionale, ciò che la Germania nazista praticò nella sua guerra contro gli ebrei: uccisioni, fame, violenze sessuali, mutilazioni di cadaveri e attacchi a luoghi culturali e religiosi. Fortunatamente e giustamente la comunità internazionale si è poi schierata al fianco degli ebrei, anche per questo è nato lo Stato di Israele. Ma adesso e da troppo tempo, con la protezione internazionale, Israele pratica su di noi violazioni disumane, mentre cerchiamo solo di sfuggire alla morte e alla fame.