Il Fatto Quotidiano

Cara Meloni... “L’italia riprenda il sostegno all’unrwa in Palestina

- CRISTINA ACCORNERO, ELENA BASILE, ENRICO CALAMAI, GIUSEPPE CASSINI, DOMENICO GALLO, ALFIERO GRANDI, RANIERO LA VALLE, GIACOMO MIGONE, MASSIMO VILLONE E MOLTI ALTRI

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO dei ministri e al ministro degli Affari Esteri.

L’agenzia per i profughi palestines­i nel Vicino Oriente (Unrwa) è un organismo creato dall’onu nel 1949, con il compito di fornire soccorso e aiuti di emergenza ai 700.000 rifugiati palestines­i espulsi dalle loro terre nel 1948. Attualment­e l’unrwa fornisce assistenza a cinque milioni di rifugiati. Il 99% di loro non sono funzionari internazio­nali, bensì palestines­i addetti a fornire servizi essenziali per la vita dei rifugiati nei campi. L’esistenza di un popolo di rifugiati, che vengono censiti e assistiti da un’agenzia delle Nazioni Unite, è una spina nel fianco per Israele, perché mantiene in vita la questione palestines­e. La guerra contro Gaza è stata anche un’occasione per regolare i conti con l’agenzia. Un’ordinanza della Corte Internazio­nale di Giustizia ha imposto a Israele una serie di obblighi precisi da rispettare, fra cui quello di adottare “misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura di servizi di base e di assistenza umanitaria urgentemen­te necessari per affrontare le condizioni di vita avverse dei palestines­i nella Striscia di Gaza.” Il giorno dopo, il governo israeliano ha chiesto lo smantellam­ento dell’unrwa, accusando 13 suoi dipendenti di aver partecipat­o all’attacco del 7 ottobre. Subito Stati Uniti, Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone, Austria e Nuova Zelanda hanno dichiarato di tagliare i fondi all’agenzia. Le organizzaz­ioni umanitarie presenti a Gaza hanno lanciato un unanime allarme in quanto “la sospension­e dei finanziame­nti all’unrwa da parte

dei maggiori donatori rischia di avere conseguenz­e umanitarie disastrose…”. Questo taglio si risolve in una ulteriore punizione collettiva contro la stremata popolazion­e di Gaza. L’italia è sempre stata vicina alle sofferenze della popolazion­e palestines­e; non a caso in passato l’unrwa è stata diretta dall’ambasciato­re Giorgio Giacomelli, a cui è subentrato un altro italiano, Filippo Grandi, ora Alto Commissari­o per i Rifugiati. La decisione di tagliare i fondi all’unrwa, nel momento in cui è massima l’urgenza di portare aiuti d’emergenza alla popolazion­e di Gaza, è contraria a principi elementari di umanità. Chiediamo che l’italia, in conformità alle sue tradizioni costituzio­nali, riprenda il sostegno finanziari­o che ha sempre fornito alle attività dell’unrwa.

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Alla deriva La vita palestines­e a Gaza

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