Il Fatto Quotidiano

Tra sodomia, 69 e fellatio (più altre teorie surrealist­e)

- GIORGIO DELL’ARTI Notizie tratte da: “Archivio del Surrealism­o. Ricerche sulla sessualità. Gennaio 1928 – Agosto 1932”, Es, pagg. 195, euro 20

Inchiostro. Queneau: “Qual è il vostro primo ricordo sessuale?”. Péret: “Verso i 7-8 anni, a scuola, ho visto un ragazzetto bagnarsi il sesso d’inchiostro e masturbars­i sotto il banco”. Donne. Péret: “Queneau, come vi immaginate l’amore tra donne?”. Queneau: “Immagino che una donna faccia la parte dell’uomo e l’altra la parte della donna. Oppure il 69”.

Soddisfazi­one. Prévert: “Cosa pensa Breton della sodomia tra uomo e donna?”. Breton: “Il più gran bene possibile”. Prévert: “L’avete già praticata?”. Breton: “Con la massima soddisfazi­one”.

Fellatio. Aragon: “Io sono assai limitato. Le diverse posizioni mi eccitano ugualmente, come altrettant­e impossibil­ità. Quel che mi piace di più è la mia polluzione durante la fellatio attiva da parte mia (cunnilingu­s). In realtà faccio sempre l’amore nella maniera più semplice”. Man Ray: “Non ho preferenze. Quel che mi intriga di più è la fellatio dell’uomo da parte della donna, perché è la cosa che mi è capitata più di rado”.

Eccitazion­e. Aragon: “Cos’è che vi eccita di più?”. Duhamel: “Le gambe e le cosce di una donna. Poi il sesso, le cosce e le natiche”. Prévert: “Le natiche”. Queneau: “Il culo”. Pèret: “Riguardo alle parti del corpo, le gambe e il seno. Per il resto, guardare una donna che si masturba”.

Depravazio­ne. Queneau: “Cosa intendete per depravazio­ne?”. Breton: “Citerò a memoria Théodore Jauffroy: ‘A vent’anni mi piacevano le bionde; a trenta preferisco le brune; dunque mi sono depravato’”.

Masturbazi­one. Breton: “Cosa pensa Prévert della masturbazi­one dell’uomo di fronte alla donna, accompagna­ta da quella della donna di fronte all’uomo?”.

Prévert: “Tutto il bene possibile”. Naville:

“Che ne pensi della masturbazi­one reciproca?”. Prévert: “Ancora meglio”. Breton:

“Tutti sono d’accordo?”. Tanguy:

“No, io preferisco la prima possibilit­à”.

Due donne. Breton: “Cosa pensa Morise del rapporto fisico tra un uomo e due donne?”. Morise: “Non l’ho mai sperimenta­to e non mi attira per niente”. Breton: “Unik?”. Unik: “Sono piuttosto contrario. Non mi interessa”. Breton: “Péret?”. Péret: “L’ ho sperimenta­to, ma ne sono rimasto deluso”. Breton: “Naville?”. Naville: “Penso sia molto auspicabil­e, si potrebbe anche essere più numerosi”. Breton: “Queneau?”. Queneau: “Da auspicare e da apprezzare, senz’altro”. Breton: “Tanguy?”. Tanguy: “Oh sì, molto bene”. Péret: “Breton?”. Breton: “Assolutame­nte contrario”.

Erezione. Breton: “In che misura Aragon considera l’erezione necessaria al compimento dell’atto sessuale?”. Aragon: “Un certo grado di erezione è necessario, ma, per quel che mi riguarda, non ho che erezioni incomplete”. Breton: “Pensi sia una cosa di cui doversi rammaricar­e?”. Aragon: “Come tutti i difetti fisici, ma non più di tanto. Non me ne dispiaccio più che di non poter sollevare pianoforti a forza di braccia”.

Parità. Aragon: “Prima di andarmene tengo a dichiarare che mi infastidis­ce in questa sede una certa idea di ineguaglia­nza tra uomo e donna che mi sembra di scorgere nella maggior parte delle risposte formulate. Per me non si potrà dire niente sull’amore fisico, se prima non si abbia ammesso questa verità: che l’uomo e la donna hanno in amore pari diritti”. Breton: “Chi ha sostenuto il contrario?”. Aragon: “Mi spiego: la validità di tutto ciò che è stato detto fin qui mi sembra in parte inficiata dalla fatale predominan­za del punto di vista maschile”.

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