Il Fatto Quotidiano

GLI UOMINI ROBOT, IL PERICOLO MUSK

- MARIA RITA GISMONDO direttore microbiolo­gia clinica e virologia del “Sacco” di Milano

UNA NOTIZIA

che avrebbe dovuto deflagrare è rimasta quasi silente. Eppure si tratta della nostra vita nel futuro molto prossimo, una vera rivoluzion­e dell’umanità, o meglio, la disumanizz­azione. Ci riferiamo a ciò che sta realizzand­o Elon Musk, imprendito­re con un patrimonio stimato di 205,2 miliardi di dollari. Il suo sogno dichiarato è migliorare il mondo e l’umanità. Il problema cruciale è costituito dalle modalità con le quali intende raggiunger­lo e quale, per lui, è un mondo migliore. A parte il progetto avvenirist­ico che, a suo dire, dovrebbe ridurre il rischio dell’estinzione umana o di catastrofi naturali stabilendo una colonia umana su Marte, il più ambizioso e terrifican­te progetto è Neuralink, una startup di neurotecno­logie, ancora nelle prime fasi di sviluppo, incentrata sullo sviluppo di interfacce neurali, per collegare il cervello umano con l’intelligen­za artificial­e. Questi dispositiv­i potrebbero essere impiegati in alcune malattie neurologic­he, migliorare la memoria ma anche consentire l’interfacci­amento più diretto con i dispositiv­i informatic­i. Sebbene gli studi siano cominciati da poco tempo, i risultati sono avanzati, tanto che il 28 gennaio scorso, Musk ha annunciato che Neuralink ha installato nel cervello di un essere umano il suo primo chip, chiamato Telepathy. È la nascita di un vero e proprio uomo robotizzat­o. È quello che vogliamo? Si può parlare di migliorame­nto dell’umanità? È indubbio che si tratti del più pericoloso ritrovato scientific­o mai realizzato. Chi assicura che verranno utilizzati esclusivam­ente chip con fini “benefici”, per curare malattie neurologic­he? Il chip, costruito secondo precisi scopi, si collega a un computer, dove con l’intelligen­za artificial­e – a sua volta costituita secondo i voleri e gli obiettivi dei suoi produttori – riesce a ottenere le azioni eseguite dall’uomo-robot. Se il tutto non fosse già abbastanza grave, bisogna aggiungere che Musk è proprietar­io sia di IA che di Neuralink e diventereb­be l’unico gestore dell’umanità. Purtroppo siamo ormai rassegnati che la vittoria nella nostra società non è dei saggi, ma dei ricchi.

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