Al Sisi viola i diritti umani: risoluzione per stop all’export delle armi in Egitto
Fermare l’export delle armi leggere all’egitto. È quanto chiedono Pd, Alleanza Verdi e Sinistra e Più Europa, in una risoluzione che sarà presentata oggi a Montecitorio. I 5Stelle starebbero pensando a un loro testo. L’iniziativa, nata su impulso dei Giovani democratici di Milano, vede un’insolita delegazione a presentarla: ne fanno parte Lia Quartapelle, Laura Boldrini (Pd) e Nicola Fratoianni (Sinistra italiana). Un terzetto inedito, visto che la Quartapelle è in genere su posizioni opposte agli altri due sulla politica estera. Due i temi politici: il fatto che il governo sta smontando la legge 185/90 sull’export di armi e i rapporti con l’egitto (Schlein ha attaccato la premier, che è appena andata a incontrare Al Sisi: “Noi non faremmo accordi con regimi come quello egiziano, che sta coprendo gli assassini di Regeni”).
Nel testo c’è qualche dato, basato sui rapporti e sui documenti elaborati da Egypt Wide for
Human Rights, organizzazione italo egiziana per i diritti umani: tra il 2013 e il 2021 l’italia ha esportato in Egitto armi piccole e leggere (SALW) per un valore compreso tra i 18.900.000 e i 19.223.000, di cui 30.120 revolver e pistole, 3600 fucili e 470 fucili d’assalto; inoltre, tra il 2013 e il 2021 è stato esportato un numero imprecisato di carabine, mitragliatrici, munizioni, parti di ricambio e attrezzature per la direzione del tiro. Tra le altre cose, si chiede al governo di fermare tutti i trasferimenti e le vendite di armi piccole e leggere all’egitto, in linea con le disposizioni della 185/1990 e con gli altri impegni internazionali dell’italia in materia di tutela dei diritti umani e di interrompere fino a che non saranno fornite garanzie del rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto, le partnership con il settore militare industriale.
INTESA FIRMA BOLDRINI, FRATOIANNI E ANCHE LA PD QUARTAPELLE