Il Fatto Quotidiano

In Francia un battaglion­e è già pronto all’ucraina

- » Luana De Micco PARIGI

Sono diversi mesi, da prima che Emmanuel Macron dicesse che non bisogna escludere nulla, neanche inviare le truppe in Ucraina, che i soldati del 126° reggimento di fanteria della caserma Laporte, a Brive-la-gaillarde, cittadina della Corrèze, si stanno preparando a un’eventuale operazione militare in Ucraina: “L’addestrame­nto è stato rafforzato”, gli “sforzi in battaglia richiesti sono più lunghi”, le “marce più dure”, “le esercitazi­oni notturne più numerose”. I soldati si esercitano a scavare le “trincee” e reimparano le tecniche di “camuffamen­to”. È stata anche creata nel 2023 “una nuova sezione specializz­ata nella ricerca di informazio­ni”, detta Srri, Sezione di robotica e di informazio­ni di fanteria, il cui ruolo è di “avvicinars­i il più possibile al nemico per poter fornire info alle truppe grazie a strumenti ottici e droni”.

È quanto scrive Le Monde in un reportage realizzato nella caserma del centro-sud della Francia, che si trova poco lontano “dal principale campo di addestrame­nto di soldati ucraini sul territorio francese”, e da dove nel 2023 alcuni soldati sono partiti per la Polonia nell’ambito della missione Gerfault per formare i militari ucraini. “A Brive-la-gaillarde si vive con la guerra senza quasi rendersene conto”, scrive il giornale. Il colonnello Marc Amarger

spiega di “prenotare regolarmen­te delle fasce orarie per utilizzare il terreno con le trincee, costruite con le ruspe, nel campo destinato ai soldati ucraini”. E questo per “preparare le sue truppe a un eventuale

126° REGGIMENTO ESERCITAZI­ONI NOTTURNE NELLE TRINCEE

impegno in Ucraina”. Due giorni fa il capo dei servizi segreti esterni di Mosca, Serghej Naryshkinl­a, ha detto che Parigi si starebbe preparando a inviare in Ucraina un contingent­e di 2.000 uomini. Parigi ha subito smentito, accusando Mosca di “disinforma­zione”.

Ma in Francia ci si chiede anche in tv, cartina dell’ucraina sui monitor, dove i primi soldati potrebbero essere dispiegati. “In ogni caso nell’anno che viene dovrò mandare degli uomini a Odessa”, avrebbe detto Macron, secondo indiscrezi­oni di Le Monde, smentite dall’eliseo. E l’attenzione si concentra dunque su Odessa, il grande porto sul mar Nero, ma anche porta di ingresso alla Transnistr­ia. L’ipotesi martel

lata più volte dal presidente di inviare i militari in Ucraina, non solo preoccupa i francesi, che sono per lo più contrari, ma moltiplica anche i dibattiti nei media sul livello di equipaggia­mento dell’esercito francese (circa 204 mila uomini, nel 2022) in caso di guerra ad alta intensità. A questo proposito, sin dall’inizio del conflitto, nel 2022, parlamenta­ri e addetti

ai lavori avevano sollevato dei dubbi. In un contributo a Le Monde, il capo di Stato maggiore delle forze armate, Pierre Schill, ha assicurato che la Francia “può mobilitare 20 mila soldati in 30 giorni in caso di guerra con la Russia e comandare un corpo di coalizione di 60 mila soldati”, sia all’interno della Nato sia in modo autonomo.

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LAPRESSE Il presidente Emmanuel Macron in visita al commando Hubert

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