Il Fatto Quotidiano

I 27 varano il piano di emergenza: “Preparare i cittadini al conflitto”

IL TESTO I Paesi Ue videocolle­gati con Zelensky che chiede più armi Macron: Difesa finanziata con eurobond. E Orbán blocca i fondi

- » Salvatore Cannavò

In un Consiglio in cui all’ordine del giorno c’è la necessità “imperativa” di una “preparazio­ne militare-civile rafforzata nonché coordinata”, come recita la bozza preparator­ia non modificata sostanzial­mente in serata, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in collegamen­to video è sembrato il 28° leader. Il suo discorso, molto perentorio ed esigente, si è sovrappost­o al tono di questo Consiglio incentrato sull’ampliament­o dello sforzo bellico sia in termini di produzione militare sia di aiuti all’ucraina. Che, ha ricordato il capo della diplomazia europea Josep Borrell, nel corso del 2023 sono passati dai 28 miliardi previsti a 31 e ne prevede altri 20 nel 2024.

UN CONSIGLIO DI GUERRA

in cui si è sottolinea­ta la necessità di ampliare la produzione militare comune, anche ricorrendo agli Eurobond, proposta di Emmanuel Macron e, secondo indiscrezi­oni, sostenuta da Estonia, Grecia, Cipro, Polonia, Belgio e anche dall’italia con la contrariet­à dei “frugali”, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Finlandia, Austria e Germania.

Sul tavolo anche, come rivelato dal Financial Times, l’ipotesi di istituire una “task force legale” che riveda la norma dei Trattati che impedisce al bilancio comune di finanziare “operazioni che hanno implicazio­ni militari o di difesa”. Unica voce dissonante, a quanto si apprende nel momento in cui scriviamo in assenza di una dichiarazi­one ufficiale, il solito Viktor Orbán che avrebbe bloccato la tranche di 500 milioni di euro all’ucraina. ’’ La bozza del testo conclusivo, del resto, propone alla Commission­e “azioni per rafforzare la preparazio­ne e la risposta alle crisi a livello dell’ue in un approccio che tenga conto di tutti i rischi e di tutta la società, in vista di una futura strategia di prontezza”. Pronti alla guerra, dunque, nonostante alcuni distinguo come quello di Borrell: “Non bisogna impaurire la gente inutilment­e, la guerra non è imminente in Europa”.

Ma Zelensky nel suo intervento è andato in tutt’altra direzione con cinque punti chiave: difesa aerea, munizioni di artiglieri­a, autosuffic­ienza della difesa dell’europa, unità politica dell’europa, beni russi congelati. Il presidente ucraino ha ricordato alla Ue che la guerra ce l’ha in casa perché questa “non è solo una guerra contro l’ucraina, ma contro tutti noi, anche contro i vostri Paesi, contro tutta la nostra Europa”. “Putin deve perdere e quindi occorrono nuovi sistemi di difesa aerea, visto che quelli attuali “non sono sufficient­i a proteggere l’intero nostro territorio: sapete tutti quali sono i passi da compiere”. Se Putin perderà la battaglia dei cieli “perderà anche quella di terra”.

Poi si è soffermato sulle munizioni su cui “l’europa può dare di più nei termini di “una reale autosuffic­ienza come difesa” e con l’aumento delle produzioni di armi. Zelensky aggiunge che occorre “non perdere il tempo necessario per attivare la produzione della difesa”. Poi ha lamentato, sul fronte agricolo, che “l’accesso della Russia al mercato agricolo europeo ri

‘‘ Non bisogna impaurire la gente inutilment­e Qui le ostilità non sono vicine Josep Borrell

mane illimitato” e questo “non è giusto” e infine ha chiesto progressi “sul corretto utilizzo dei beni congelati della Russia. Prima della cena il Consiglio ha deciso di aprire i negoziati per l’adesione della Bosnia Erzegovina e poi ha adottato una risoluzion­e – “forte e unitaria” ha twittato il presidente del Consiglio Charles Michel – sul Mediorient­e. Oltre a chiedere “una pausa umanitaria immediata che porti a un cessate il fuoco sostenibil­e” e “l’accesso umanitario completo e sicuro a Gaza” si dice a Israele di non assaltare Rafah e di rispettare la sentenza della Corte di giustizia internazio­nale. E si chiede anche di sostenere l’unrwa.

Finale di serata a base di carciofi arrostiti con crema di pistacchio, parmentier d’anatra e mix di frutta. La guerra mette fame.

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LAPRESSE/ANSA Sul campo Batteria di cannoni ucraini a Bahkmut. A sin., Von der Leyen e Meloni

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