Il Fatto Quotidiano

Rizzo, Ultimo&c.: figurine Cateno

- » Lorenzo Giarelli

Bossiani, dimaiani, paladini antimafia, autonomist­i del Nord e del Sud, comunisti. In attesa di capire quanti voti avrà, la lista di Cateno De Luca per le Europee si candida fin d’ora a essere la più eclettica sulla scheda elettorale.

Ieri il vulcanico sindaco di Taormina ha presentato alcune new entry del suo “Fronte della Libertà”, raccoglito­re di storie e di persone con cui De Luca spera di superare la soglia di sbarrament­o del 4 per cento. L’album di figurine messo insieme finora è un brillante esercizio di versatilit­à. Basti pensare che gli ultimi arrivi sono Sergio De Caprio (il Capitano Ultimo che arrestò Totò Riina) e Sergio Pirozzi, già sindaco di Amatrice con un passato sia in FDI che in Lega. De luca non si tiene: “Fa

remo lo sbarco dei mille al contrario”. Per riuscire nell’impresa aveva già arruolato l’ex ministro della Lega Nord Roberto Castelli, omonimo ma non parente di Laura Castelli, ex 5 Stelle e poi dimaiana nella cattiva sorte della scissione, oggi tra le promotrici di Sud chiama Nord. Castelli (Roberto) incrocerà diversi leghisti anche in questa avventura. Di ieri l’ufficialit­à dell’intesa tra De Luca e Vito Comencini, ex deputato del Carroccio già contestati­ssimo per le posizioni di vicinanza alla Russia. Comencini guida una truppa di ex leghisti veneti che si sono riuniti nel movimento “Popolo Veneto” e che si affidano a De Luca al pari del Rassemblem­ent Valdôtain, altra formazione di salviniani “ribelli”, questa volta in Val d’aosta. Ma non è che l’inizio.

IL CANTIERE

è aperto e De Luca promette che ci sarà ancora da divertirsi da qui a inizio maggio, quando si dovranno consegnare le liste. Se infatti Sud chiama Nord ha già chiuso l’accordo con Italexit, pur orfana del fondatore Gianluigi Paragone, sono in corso febbrili trattative col comunista Marco Rizzo, il quale a sua volta aveva avviato un percorso comune con Gianni Alemanno. L’ex sindaco di Roma però pare aver chiuso la porta a De Luca, chissà se definitiva­mente. E pensare che a un certo punto il medesimo De Luca pareva doversi accordare con Carlo Calenda o con Matteo Renzi. Oggi del senatore semplice di Rignano sembra pensare tutto il male possibile: “Noi siamo contro la mafia e i mafiosi e infatti candidiamo il Capitano Ultimo, a differenza di Matteo Renzi che sta facendo di tutto per chiudere l’accordo con il condannato Totò Cuffaro”. Neanche il tempo di finire la frase e Renzi fa sapere di aver dato mandato agli avvocati di querelare De Luca. C’è materiale per non annoiarsi, almeno fino al giorno del voto.

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LAPRESSE Urne Capitano Ultimo e Cateno De Luca

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