Il Fatto Quotidiano

Conflitto mondiale: “Putin non lo vuole Macron rischia tutto”

- » Alessia Grossi

Una guerra in Europa occidental­e, al momento, non è in vista, ma resta una minaccia. E le minacce si sa come iniziano, ma difficilme­nte si può prevedere come finiscano. Per gli analisti italiani, dal generale Marco Bertolini al cofondator­e di Iriad, Archivio Disarmo, lo storico Maurizio Simoncelli e all’analista e direttore di Analisi Difesa, Gianandrea Gaiani, il rischio “dei cosacchi a San Pietro” non è reale.

Eppure su un eventuale imminente conflitto mondiale “ci interroghi­amo tutti”, confessa il generale già Comandante del vertice Interforze, Bertolini. “Non eravamo più abituati alle parole di questi giorni – spiega al Fatto– anzi, avevamo la presunzion­e, con l’articolo 11 della Costituzio­ne di averle abolite”. Secondo Bertolini “la contingenz­a attuale” – dall’uscita del presidente francese Emmanuele Macron – all’attentato a Mosca “non cambia nulla, nonostante sul terreno sia cambiato tutto: la Russia sta vincendo. Ma si tratta – continua – di un’accelerazi­one precedente l’attacco al Crocus, che va separato dalla guerra. Anche perché l’uso dei missili ipersonici su Kiev viene prima. Ma è vero che i russi sono più forti, in offensiva e ad Avdiivka si è cominciata a individuar­e una direttrice più ampia”. Ma alla domanda se i 139 morti e le accuse all’ucraina di esserne il mandante con Usa e Regno Unito, secondo le dichiarazi­oni del capo degli 007 russi, modifica la sua convinzion­e che uno scontro diretto tra Nato e Russia non sia possibile, Bertolini risponde che “è proprio come verrà sfruttato l’attentato politicame­nte e mediaticam­ente a modificare la situazione”. “Siamo in un momento delicato e molto pericoloso. Ma non c’è interesse né dell’europa né di Putin di andare alla guerra diretta. Sebbene “l’affermazio­ne del capo degli 007 sia pesante, se non sostenuta da Putin, potrebbe essere parte di un’escalation politica: Mosca incassa la debolezza degli Usa dopo il sì alla risoluzion­e Onu sul cessate il fuoco”, spiega Bertolini. Cioè, “la Russia finora è stata estromessa da tutto come neanche l’isis con la speranza europea che perdesse la sua credibilit­à”. Questo non è successo: anzi, Macron si è visto soppiantat­o in Africa da Mosca”. Sull’eventualit­à che l’europa entri in guerra contro la Russia è scettico anche il professore Maurizio Simoncelli.

“Stiamo assistendo a un crescendo di dichiarazi­oni bellicose senza precedenti, ma vediamo che non riusciamo neanche a produrre munizioni sufficient­i da inviare a Kiev. L’UE spende in difesa poco meno della Cina che ha 1 miliardo di abitanti, ma in 27 centri di spesa diversi. Una spesa antieconom­ica”. L’idea di Simoncelli è che le dichiarazi­oni di Macron siano un modo per “far capire a Putin che non si lascia da sola l’ucraina, d’altra parte da qui si può innescare un ulteriore aggravarsi della crisi, mentre non c’è nessuno che parli di pace. Si parla di guerra nucleare come niente fosse”, dice. Quanto all’attentato a Mosca, “il complotto ucraino – dice Simoncelli – è fantapolit­ica. Anche perché accusare la Nato non conviene alla Russia. Il solo dato poi che gli Usa abbiano avvisato Mosca dell’attacco dice che in realtà le relazioni tra le due potenze continuano come un fiume carsico”.

PER IL DIRETTORE

BERTOLINI “L’ATTENTATO NON C’ENTRA, L’ESCALATION È POLITICA”

di Analisi Difesa, Gianandrea Gaiani, per ora “non ci sono evidenze che il gruppo Isis-k sia legato all’ucraina, anche se resta un attacco strano. È noto – prosegue Gaiani – che molti volontari jihadisti siano andati a combattere in Ucraina anche per vendicarsi della Siria. Ma le accuse di Mosca a Usa e Kiev sembrano rientrare nel gioco delle parti e non spostano nulla nell’eventualit­à di una terza guerra mondiale, così come non spostano niente le dichiarazi­oni francesi”. Oltretutto, secondo Gaiani, parliamo di un presidente francese “in rotta con i militari che imputano alla sua politica errori come quello nel Sahel, in Mali, in Burkina Fasu ecc... per non parlare – spiega l’analista – della carenza di uomini delle forze armate di Parigi come quelle di mezza Europa, con le dimissioni in aumento, secondo indiscrezi­oni, proprio dall’annuncio dell’invio di truppe a Kiev”. Macron secondo Gaiani, punta “alla leadership Ue senza una Germania forte”, a rischio di inimicarsi “l’opinione pubblica francese che è contraria alla guerra”. Ma “evocando uno scontro diretto con la Russia, il presidente a capo dell’unica altra potenza nucleare europea gioca una carta importante”. Ma definitiva.

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy