Il Fatto Quotidiano

Idf: “Morto n. 2 delle Brigate” Aiuti dall’alto: annegano in 12

- ALLEATI BLINKEN A GALLANT: “ALTRE VIE PER RAFAH”

La risoluzion­e dell’onu sul cessate il fuoco a Gaza non ha trovato modo di essere applicata e già viene attaccata. Secondo Israele l’astensione degli Usa danneggia i negoziati in corso a Doha. Accusa respinta dal Dipartimen­to di Stato americano secondo cui la dichiarazi­one di Tel Aviv sarebbe “imprecisa sotto quasi ogni aspetto, e ingiusta nei confronti degli ostaggi e delle loro famiglie”. Ma lo stallo nei negoziati prosegue, dopo che Hamas ha respinto l’ultima proposta Usa per un accordo, secondo quanto riferito dal capo del politburo di Hamas, Ismail Haniyeh, in viaggio ieri a Teheran, dove ha incontrato la Guida suprema Ali Khamenei da cui ha incassato il sostegno della “alla causa della Palestina e del popolo oppresso e forte di Gaza”. Sul terreno, la Mezzaluna Rossa parla di un altro ospedale – Al-amal di Khan Yunis – che ha smesso di funzionare, evacuato e bloccato dall’idf. E 12 persone sono state uccise in un raid israeliano in un campo profughi, stesso numero dei civili affogati nel tentativo di recuperare in mare gli aiuti lanciati dall’alto. Confermata in serata la morte di Marwan Issa, vice comandante delle Brigate Qassam, ucciso in un attacco aereo israeliano all’inizio del mese. Oltre a Issa, anche l’alto comandante di Hamas Ghazi Abu Tamàa è stato ucciso nell’attacco del 10 marzo a Nuseirat, secondo Hagari. L’assedio alla Striscia continua: ieri la relatrice speciale dell’onu per i territori occupati, Francesca Albanese, ha definito genocidio al Consiglio per i diritti umani la campagna militare di Israele a Gaza e ha invitato i Paesi a imporre sanzioni ed embargo sulle armi a Israele. Continuano le tensioni tra Usa e Israele, mentre ieri il segretario di Stato, Antony Blinken ha confermato al ministro Gallant in visita negli Usa che Israele ha il “sostegno per garantire la sconfitta di Hamas, anche a Rafah”, tuttavia l’operazione di terra metterebbe a rischio più di 1,4 milioni di civili. “Esistono alternativ­e”, ha detto Blinken, che garantireb­bero la sicurezza di Israele e proteggere­bbero i palestines­i”.

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