Superbonus, stop definitivo alla cessione di crediti fiscali

Con un nuovo decreto, ieri il governo ha messo la parola fine alla cedibilità dei bonus edilizi. Il dl “elimina ogni tipo di sconti in fattura e di cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano”. Parola del ministro delle Finanze Giorgetti, secondo il quale le misure sono “tese a chiudere definitivamente l’eccessiva generosità di una misura che ha causato gravi problemi alla finanza pubblica, i cui effetti definitivamente potremo contabilizzare tra pochi giorni, quando si chiuderà la finestra per caricare tutti i lavori e le fatture eseguiti entro il 2023, fatte salve le valutazioni definitive di Eurostat di cui siamo ancora in attesa”. Il dl elimina anche l’istituto della rimessione in bonis che avrebbe consentito fino al 15 ottobre le correzioni di tutte le comunicazioni già avvenute con il pagamento di una mini sanzione. Per il futuro su tutti i bonus sarà prevista una comunicazione preventiva, al momento della presentazione del lavoro, in modo da avere un monitoraggio preventivo e non al momento in cui le fatture sono caricate sulla piattaforma dell’agenzia delle Entrate. Inoltre i bonus maturati andranno prima compensati con i debiti accertati e a ruolo verso l’erario. Infine c’è anche la limitazione alla cessione del credito Ace “perché abbiamo cominciato a notare usi fraudolenti di questa agevolazione”, ha spiegato Giorgetti.

La misura è stata giustificata con il boom del deficit, arrivato lo scorso anno al 7,2% del Pil contro il 5,3% stimato dal governo a settembre nella Nadef. L’ultima stima del Mef era errata di 40 miliardi proprio per il tiraggio del Superbonus nel 2023, considerato “pagabile” da Eurostat e dunque da computare tutto sui conti pubblici dell’anno in cui matura il credito, mentre l’incentivo in vigore da quest’anno, un credito fiscale al 70% non cedibile, è classificato “non pagabile” e il suo costo sarà dunque spalmato su più anni, cosa che potrebbe riguardare anche il passato se Eurostat dovesse cambiare idea: sarebbe un guaio per il governo visto che farebbe salire il deficit futuro. Il Superbonus finora ha toccato i 114 miliardi.