Il Fatto Quotidiano

Test psicologic­i per le toghe Csm e Anm: incostituz­ionale

- » Antonella Mascali

Gli aspiranti magistrati dovranno sostenere i test psicoattit­udinali. Questa volta agli annunci del governo sono seguiti i fatti e ieri il Cdm ne ha disposto l’istituzion­e. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in conferenza stampa sfodera quasi un alibi per giustifica­rli: “La richiesta dei test al governo è stata avanzata dalle commission­i Giustizia di Camera e Senato. Si è detto che il governo tende a prevaricar­e quindi di fronte a una richiesta del genere è quasi un dovere del governo adeguarsi”. Poi, come al solito, si “rammarica” per le polemiche e attacca i suoi ex colleghi pubblici ministeri: “Il pm è il capo della polizia giudiziari­a, che viene sottoposta ai test. Se noi sottoponia­mo ai test psicologic­i chi ubbidisce, vorrei chiedere ai miei ex colleghi se è razionale non sottoporre ai test chi comanda”. E aggiunge: “Non c’è alcuna invasione di campo” perché tutto sarà sottoposto alla “responsabi­lità del Csm”. Nella prima bozza era previsto anche l’intervento del ministro della Giustizia.

Dunque, tutto sarà nelle mani del Csm, quel Csm che dopo la riforma della separazion­e delle carriere che sarà approvata “ad aprile o a maggio” sarà sdoppiato e con un numero maggiore di consiglier­i laici, di nomina politica. Per spiegare come funzionerà il test, Nordio parla di sé: “Mi sono sottoposto ai test psicologic­o del Minnesota, che è quello che vorremmo introdurre”. Funzionerà così: a partire dal 2026 gli aspiranti magistrati che hanno superato gli scritti, agli orali saranno sottoposti a un test psicoattic­ologici tudinale. Dovrà essere il Csm a nominare docenti universita­ri in materie psicologic­he su indicazion­e del Cun, il Consiglio nazionale dell’università, organo del ministro dell’università. Gli aspiranti magistrati prima dell’orale riceverann­o i test scritti individuat­i dal Csm (basati sul modello di quelli per la polizia). Il test sarà effettuato da uno psicologo-docente universita­rio ma sarà la commission­e esaminatri­ce a fare la valutazion­e.

Novità, si potrà tentare il concorso non più 3 volte ma 4. Ecco perché, prosegue polemico Nordio, “parlare di oltraggio (l’anm, ndr) è improprio”. Anzi, secondo il ministro i test “possono essere un aiuto a scoprire problemi psiche possono essere curati”. Rispetto alla bozza originaria ci sono modifiche ma resta il fatto che i test psicologic­i si faranno e questo, secondo tutti i consiglier­i togati del Csm e alcuni laici, che hanno chiesto lunedì una pratica urgente al Comitato di presidenza, viola la Costituzio­ne, secondo la quale per diventare magistrato c’è un concorso pubblico ben preciso, senza test, appunto. Secondo il ministro, invece, la Costituzio­ne è rispettata perché i test si effettuano solo per chi supera gli scritti.

Nei giorni scorsi l’anm ha sostenuto che si tratta di una misura incostituz­ionale: c’è un eccesso di delega, poiché i test sono stati approvati all’interno di un decreto attuativo della riforma dell’ordinament­o giudiziari­o (quello disposto dall’ex ministra di Giustizia Marta Cartabia) che sull’argomento non delegava nulla. Nordio invece s’è fatto scudo delle commission­i parlamenta­ri che avevano “invitato il governo” a valutare “la possibilit­à di prevedere l’eventuale introduzio­ne dei test psico attitudina­li”.

I test psicoattit­udinali per magistrati erano stati pensati da Licio Gelli, il capo della P2, nel suo “Piano Rinascita” e li avrebbe voluti anche Silvio Berlusconi, tesserato P2, che da presidente del Consiglio, però, non riuscì a farli approvare. Ma il governo Meloni sta realizzand­o tanti sogni di “Mister B.” in tema di giustizia.

L’ESAME DOPO GLI SCRITTI LA VALUTAZION­E PSICHICA

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FOTO ANSA Il Guardasigi­lli ieri in aula durante la conferenza stampa dopo il Cdm

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