Aifa, si cerca l’accordo per Nisticò alla presidenza
Ora un nome c’è. È Robert Giovanni Nisticò, psichiatra e professore di Farmacologia a Roma Tor Vergata, il candidato che il ministro della Salute Orazio Schillaci proporrà alla Conferenza delle Regioni per la presidenza dell’aifa, l’agenzia del farmaco. Un incarico di enorme responsabilità ora che il presidente, come voluto dalle destre al governo, ha assunto la rappresentanza dell’agenzia e i poteri che prima spettavano al direttore generale.
Nisticò, 49 anni, è figlio d’arte, il padre Giuseppe detto Pino oltre a essere farmacologo è stato parlamentare, sottosegretario alla Salute e negli anni 90 presidente della Regione Calabria per Forza Italia. È dall’inizio il candidato del partito berlusconiano. Non è uno che si è fatto da solo ma ha un curriculum più che rispettabile e ha svolto incarichi anche in ambito regolatorio, all’ema (l’agenzia europea) e a Malta. Viene da Tor Vergata, l’università di cui Schillaci è stato rettore e da cui provengono altre figure chiave del ministero e di Aifa. Eppure Nisticò non era la prima scelta di Schillaci, da oltre un mese alle prese con il dossier Aifa dopo le dimissioni del presidente Giorgiò Palù, indicato dalla Lega. Il ministro ha incassato diversi no. Sull’aifa, dopo averla riformata frettolosamente, il governo si gioca molto. Pesa anche il problema del compenso relativamente basso, salvo deroghe, per un incarico di grande responsabilità su un settore che vale decine di miliardi: al presidente andrebbero 120 mila euro lordi, poco più di metà della retribuzione del direttore amministrativo e di quello scientifico. Ora si attende la firma di Giancarlo Giorgetti, ministro leghista dell’economia. E il 4 aprile l’intesa con le Regioni guidate dal leghista Massimiliano Fedriga. Non si escludono sorprese. Intanto ha lasciato la commissione tecnica di Aifa Vincenzo Lozupone, farmacista di Bari, discusso per un curriculum non ritenuto all’altezza: l’aveva scelto Marcello Gemmato, sottosegretario FDI e farmacista di Bari.