CARO SERRA, ROCCO NON SI INGABBIA
CARO ROCCO Siffredi, la prossima volta che concedi un’intervista solo domande scritte e risposte scritte. Così parlò Michele Serra nella sua “Amaca.” Fa un certo effetto che il miglior giornalista della sua generazione (il giudizio è di Montanelli, noi lo sottoscriviamo in pieno) dispensi consigli alla miglior pornostar della sua generazione. Tra numeri uno ci si intende, ma a maggior ragione la dritta d’autore lascia perplessi; è come se Siffredi avesse detto caro Serra, la prossima volta che fai sesso fallo con la tuta da palombaro. L’intervista con domande scritte e risposte scritte non è solo una cattiva intervista: è la negazione dell’intervista. È un questionario, un modello da compilare, un verbale da controfirmare. A meno di non essere assistiti da un monaco amanuense, esclude per sua natura la possibilità di incalzare l’intervistato, di contraddirlo, di invitarlo a spiegarsi meglio. Non prende nemmeno in considerazione il fattore umano; ma l’intervista o è uno scambio, anche aspro, tra due esseri umani, oppure è meglio lasciar fare all’intelligenza artificiale.
È vero, la moda dell’intervista via mail si va affermando perché è il solo modo in cui i Vip accettano si sentirsi fare della domande, ormai anche la svogliata “telefonica” viene rispedita al mittente; e i giornalisti chinano la testa, a riprova del ruolo di camerieri delle celebrità a cui sono ridotti. In fondo, Serra non fa che appoggiare questa tendenza alla sottomissione; la stranezza è che l’elogio dell’harakiri arrivi dal miglior giornalista della sua generazione: suona un po’ come l’elogio dell’onanismo fatto da Siffredi. Ma Serra è ancora un giornalista? Forse è questa la vera domanda da porsi, naturalmente scritta. Forse Serra, più o meno inconsciamente, non si è identificato nell’intervistatore, ma nell’intervistato (si può capirlo: chi non vorrebbe identificarsi in Siffredi?). Poi c’è l’eterna questione generazionale. Da che mondo è mondo, si nasce incendiari e si muore pompieri. Ma in qualche fortunato caso succede che si cominci giornalisti, e si finisca Vip.