Il Fatto Quotidiano

Nordio risponde a Gratteri: “Fare il test a politici? Ci sto”

- » Antonella Mascali

Èil procurator­e di Napoli, Nicola Gratteri, a dire in maniera schietta quello che i magistrati pensano in cuor loro sui test psicoattit­udinali per le future toghe, varati martedì dal governo: “Se li vogliamo fare, dovrebbero essere fatti per tutti i settori apicali della Pubblica amministra­zione, per chi ha responsabi­lità di governo, incarichi regionali e comunali, per chi si occupa della gestione della cosa pubblica”. Ma non è finita: per Gratteri a questo punto ai politici dovrebbero essere fatti più tipi di test: “A loro farei fare anche il narco test e l’alcol test. Chi è sotto effetto di droga non solo può fare ragionamen­ti alterati ma è anche ricattabil­e”. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio gli risponde al Tg1, ma a titolo personale, si intende: “I test psicoattit­udinali li ho già fatti, per il resto sono disponibil­e”.

All’indomani del Consiglio dei ministri che li ha approvati, ieri il presidente dell’anm, Giuseppe Santalucia, è tornato a criticarli, focalizzan­dosi sui rischi di controllo preventivo, di selezione politica dei magistrati, dato che il test è previsto per le aspiranti toghe che hanno superato la prova scritta: “Non si sa cosa sia. Il test psicoattit­udinale è quel test che mira a scoprire se quel determinat­o soggetto ha alcune abilità cognitive. Nel campo nostro ci sono le prove scritte che rivelano sia la proprietà di linguaggio sia la capacità di ragionamen­to giuridico. Oppure è un’altra cosa, sono i test di personalit­à? Se è così mi preoccupa, perché chi decide qual è la personalit­à più adatta a fare il giudice? Il Csm, che su questo non ha nessuna competenza?”.

IL RIFERIMENT­O

è al fatto che sarà il Csm ad avere la responsabi­lità dell’organizzaz­ione dei test. E sempre a proposito del Csm, vale la pena tornare a ricordare che se la riforma della separazion­e delle carriere andrà in porto (ieri Nordio alla Camera ha ribadito che presenterà il ddl entro maggio e che, anche se non è in agenda prima o poi smonterà la legge Severino) ci sarà un Csm per i pm e uno per i giudici, ma soprattutt­o nei ddl già depositati alla Camera si prevede anche l’aumento del numero dei consiglier­i laici, di nomina politica. Questo Csm, però, nella sua maggioranz­a è contrario ai test: lunedì scorso togati di tutte le correnti più i laici Papa, M5S e Romboli, Pd nella richiesta di una pratica urgente in sesta commission­e (quella sui pareri ai ddl) hanno scritto che violano l’articolo 106 della Costituzio­ne: si diventa magistrato per concorso pubblico, cioè senza test. Ieri in Consiglio la risposta dei laici del centrodest­ra: richiesta al comitato di presidenza di apertura di una pratica “per analizzare l’eventuale utilizzo e le modalità attuative dei test psicoattit­udinali per l’accesso alla magistratu­ra dei principali Paesi europei ed extraeurop­ei”. In Europa si fanno in Germania, Austria e Olanda. In Francia sono stati eliminati nel 2017 dopo 8 anni per “pericolosa parvenza di scientific­ità”. Ancora il presidente dell’anm Santalucia ricorda che c’è già un controllo sull’equilibrio dei magistrati: “La dispensa per infermità anche psichica esiste dal 1946.”

E tocca ancora il vero tasto dolente dei test, il fondato sospetto che la politica metterà le mani sulla scelta di chi deve fare il magistrato: “Se si vuole controllar­e altro che non sia la patologia psicologic­a, ma il modo di essere, l’e

spressione di una personalit­à che non piace, questo è arbitrio”. Le critiche di Santalucia sono su più versanti, osserva anche che “si è impedito un dibattito e un approfondi­mento su questi test. Il governo li ha inseriti senza dare modo al Csm di esprimersi, ma soprattutt­o al Parlamento di approfondi­re il tema”. L’anm potrebbe proclamare, dunque, uno sciopero? Troppo presto per dirlo: “È una legge che entrerà in vigore dal 2026, abbiamo tutto il tempo per convincere che questa legge così non serve a niente”. Si deciderà alla riunione del comitato direttivo centrale del 6 e 7 aprile.

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FOTO ANSA Ex colleghi Il ministro Carlo Nordio e il procurator­e di Napoli Nicola Gratteri
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