Europee, la destra vuole la norma salva-maggioni
MTALK RAI FDI, LEGA E FI: NO REGOLE SU PAR CONDICIO PER LEI
artedì sera, in commissione di Vigilanza Rai è tutto pronto per votare la delibera sulla par condicio dei programmi della televisione pubblica in vista delle elezioni europee. I deputati e i senatori di maggioranza e opposizioni ne avevano discusso già in diverse sedute. Ma quando la presidente della commissione del M5S, Barbara Floridia, annuncia le novità del testo, il capogruppo di Fratelli d’italia, Francesco Filini (braccio destro del responsabile comunicazione del governo Giovanbattista Fazzolari) chiede una sospensione dei lavori.
A QUEL PUNTO i capigruppo del centrodestra si mettono in disparte e fanno una breve riunione: oltre a Filini ci sono il forzista Maurizio Gasparri, il leghista Giorgio Bergesio e (a distanza) Maurizio Lupi. Qualcuno racconta anche di una telefonata con l’attuale direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi. La strategia è comune: il testo, così com’è scritto, non può passare. Le nuove regole legate alla par condicio – in sintesi l’obbligo per i programmi di informazione Rai di ospitare rappresentanti di tutte le liste che si presenteranno alle elezioni europee rimodulata quest’anno in base alle fasce orarie – rischiano di creare problemi ad alcuni talk show di informazione della Rai: nello specifico, sostengono i quattro capigruppo del centrodestra, a In Mezz’ora di Monica Maggioni, che va in onda tutte le domeniche su Rai3 dopo pranzo.
Negli ultimi 30 giorni di campagna elettorale, cioè quando entreranno in vigore le norme sulla par condicio, incom fatti Maggioni sarebbe obbligata a invitare come ospiti tutti i rappresentanti delle liste che si presenteranno alle Europee in sole quattro puntate. Impresa improba che oscurerebbe i leader nazionali. Eppure le regole sono queste e non si può sgarrare. Anche Agorà, il talk mattutino di informazione su Rai3, avrebbe lo stesso problema, ma avendo una cadenza quotidiana e non settimanale potrà dare più facilmente lo stesso spazio e tempo ai partiti meno rappresentati. Per questo i capigruppo vogliono studiare meglio la questione. Decidono di prendere tempo. Al rientro della seduta, un po’ a sorpresa, Filini chiede a Floridia di poter ascoltare in audizione il presidente dell’agGiacomo Lasorella e poi, successivamente, presentare emendamenti. La presidente della commissione di Vigilanza si dice disponibile e fissa i termini dell’audizione al 3 aprile e la sera stessa per presentare le modifiche. Una soluzione che ha sorpreso diversi esponenti della Vigilanza che la prossima settimana dovranno tornare a Roma per la seduta nonostante il Senato chiuda i battenti dopo Pasqua.
NEL FRATTEMPO, secondo due fonti di maggioranza si studierà un emendamento alla delibera per escludere i programmi di informazione con format con pochi ospiti e puntate limitate dalla regola della par condicio prima delle europee. Una norma che sarebbe inusuale visto che il programma In Mezz’ora non è nuovo e la precedente conduttrice, Lucia Annunziata, nei periodi elettorali aveva superato il problema invitando “tavolate” di ospiti contemporaneamente. Dibattiti a più voci che permettevano di rispettare le regole.
“Non ne so nulla e non credo di essere io il motivo del rinvio – dice Maggioni, contattata dal Fatto – Forse in Vigilanza si sono posti il problema di come eventualmente riequilibrare le presenze per un programma che va in onda una volta alla settimana e con pochi ospiti politici. Tra l’altro sarebbe un problema non solo mio, ma anche di altri programmi d’informazione settimanali. Comunque aspetto che decidano e poi mi adeguerò, non vedo il problema”.