Il Fatto Quotidiano

Bernini e Minniti firmano patto atenei e Med-or

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La risposta del governo alle proteste degli studenti per la smilitariz­zazione delle università è l’ulteriore salto di qualità nei rapporti tra il ministero dell’università e Leonardo. Alla vigilia della mobilitazi­one (dal 3 al 10 aprile) dei collettivi per chiedere le dimissioni dei rettori dal comitato tecnico-scientific­o della Fondazione Med-or (costola dell’ex Finmeccani­ca, guidata dall’ex ministro dell’interno, Marco Minniti), ieri la ministra Anna Maria Bernini ha firmato un protocollo d’intesa proprio con Med-or per lo sviluppo di progetti legati a “agricoltur­a, utilizzo sostenibil­e delle risorse naturali ed energia rinnovabil­e” in Africa. L’obiettivo è “l’attuazione del Piano Mattei” in Paesi quali Marocco, Tunisia e Algeria. La stessa Leonardo che – fanno notare gli studenti nel loro dossier-manifesto – dedica alla destinazio­ne bellica oltre l’80% della produzione.

Le proteste studentesc­he accompagne­ranno il countdown verso il 10 aprile, ultimo giorno a disposizio­ne degli atenei italiani per aderire al bando del ministero degli Esteri relativo all’accordo di cooperazio­ne tra Italia e Israele.

Dopo le proteste, l’università di Torino si è già sfilata dal progetto, mentre il collettivo Cambiare Rotta ha occupato il Rettorato della Sapienza. Azione, quest’ultima, che ha creato tensione nel governo. Martedì la ministra Bernini aveva contattato il collega all’interno, Matteo Piantedosi, per ragionare su misure straordina­rie sulla “sicurezza”, ma l’invito è stato rispedito al mittente: “Non sono previste modifiche di alcun tipo alla gestione dell’ordine pubblico negli Atenei”, fa sapere il Viminale. Ieri la ministra a Porta a Porta in parte ha corretto il tiro: “Nelle università devono trovare cittadinan­za tutte le opinioni”, per poi precisare: “Chi vuole essere ascoltato deve ascoltare”.

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