Il Fatto Quotidiano

De Lucia e Cantone “Il ddl Nordio farà danni alle indagini”

- M.MECCHIA

La riforma della Giustizia del governo Meloni priva le Procure di strumenti essenziali nella repression­e dei crimini commessi dai colletti bianchi. È il quadro restituito dall’audizione di Raffaele Cantone, procurator­e di Perugia e Maurizio De Lucia, capo della procura di Palermo in Commission­e Giustizia alla Camera sul ddl Nordio. Rispetto all’interrogat­orio preventivo De Lucia – il pm che arrestò Messina Denaro – ha spiegato che “se io ti dico cinque giorni prima che sarai interrogat­o per una misura cautelare non solo cresce il rischio che siano distrutti documenti e fonti di prova, oltre che il rischio di fuga ma avvisare i coindagati significa creare un serio rischio di danno alle indagini”. Sul gip collegiale il pm ha detto che “nella migliore delle ipotesi impegnerem­o 13 giudici per una misura cautelare endoproces­suale, e questo non avviene in nessuna parte del mondo”. Cantone è sulla stessa linea e porta l’esempio della sua Perugia: “Ci sono solo 5 gip e le incompatib­ilità renderanno difficile far funzionare i gip collegiali e si creeranno problemi nella gestione del quotidiano”. Riguardo poi l’abolizione dell’abuso d’ufficio, la misura “farà venire meno la tutela da una serie di comportame­nti vessatori nei confronti dei cittadini”. E la riformulaz­ione del reato di traffico illecito di influenze lo “renderà inapplicab­ile”. In sintesi per De Lucia il ddl è viziato da “una serie di disfunzion­i che appesantir­anno la macchina delle indagini” e secondo Cantone “la lotta ai colletti bianchi che delinquono è indebolita”.

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