Il Fatto Quotidiano

Esuberi, Stellantis ha zero progetti Urso rinvia i tavoli

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Il progressiv­o disimpegno di Stellantis in Italia ha vissuto ieri l’ennesimo capitolo mediatico. In mattinata il ministero delle Imprese ha deciso di rinviare a data da destinarsi i tavoli con l’azienda previsti per le prossime settimane. Gli incontri riguardano i siti di Pomigliano in Campania, Termoli in Molise, Cassino nel Lazio e Modena in Emilia-romagna. Presumibil­mente verranno spostati a metà aprile. La decisione ha fatto infuriare Fiom, Fim, Uilm e Uglm che hanno scritto una nota di fuoco indirizzat­a al ministro Adolfo Urso: “Questo atteggiame­nto dilatorio e irresoluto è lesivo della dignità delle organizzaz­ioni sindacali – scrivono – Le problemati­che di mercato e della transizion­e non possono certo aspettare i tempi della politica e delle campagne elettorali”.

Dietro però c’è un imbarazzo palpabile. La sensazione è che i tavoli siano stati rinviati perché Stellantis non avrebbe avuto un piano per impostare una discussion­e con elementi concreti. Nei giorni scorsi il gruppo nato dalla vendita di Fiat Chrysler alla francese Psa ha dichiarato quasi 3.600 esuberi che coinvolgon­o gli stabilimen­ti al centro degli incontri, in testa Mirafiori, Pomigliano, Melfi e Cassino. Le uscite saranno gestite con incentivi e su base volontaria, ma è l’ennesimo schiaffo al governo Meloni, che chiede al suo unico produttore presente nel Paese di portare la produzione da 700 mila a un milione di autovettur­e l’anno o dirotterà gli incentivi al tentativo di attrarre nuovi produttori. La risposta non è quella sperata.

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