Il Fatto Quotidiano

Assoluzion­e di Acerbi, i giocatori del Napoli protestano: in ginocchio contro il razzismo

- MICHELANGE­LO MECCHIA

Il Napoli in ginocchio per Juan Jesus. Il club non ci sta, non accetta il verdetto della giustizia sportiva che ha assolto Francesco Acerbi dall’accusa di aver rivolto al difensore brasiliano espression­i a sfondo razzista. E lo stadio Maradona gli ha fatto eco: “No al razzismo”, hanno gridato dagli spalti, su invito dello speaker.

Pochi minuti al fischio d’inizio; è la 30esima giornata di serie A, il Napoli gioca in casa contro l’atalanta. La squadra mette in scena la protesta, riproponen­do un gesto che richiama al movimento antirazzis­ta Black lives matter. In sottofondo, l’inno ufficiale della lega. Sono in molti ad aver visto, in questa scelta dei tempi (tutto fuorché casuale) la volontà di mandare un segnale. Insomma, non il “semplice” desiderio – per quanto nobile – di veicolare un messaggio antirazzis­ta, ma qualcosa di più. Una manifestaz­ione di dissenso rispetto alla decisione con cui la procura federale ha assolto Francesco Acerbi dall’accusa di aver insultato il difensore della squadra partenopea con epiteti razzisti.

L’affair Acerbi è scoppiato il 17 marzo, in occasione della partita Inter-napoli, quando Juan Jesus riferì al giudice di gara che l’avversario gli aveva dato del “negro”. Al termine della partita il centrale brasiliano aveva affidato ai microfoni di Dazn parole conciliant­i: “Acerbi ha capito che è andato oltre con le parole e ha chiesto scusa”. “Quello che succede in campo rimane in campo. Lui è un bravo ragazzo”. Ma la polemica ha lasciato rapidament­e il rettangolo verde, e la vicenda è finita al vaglio della giustizia sportiva. Acerbi ha negato l’accaduto, Juan Jesus ha continuato ad insistere sul punto, con post su Instagram e comunicati diffusi via social. E il Napoli si è stretto attorno al suo giocatore.

Alla fine la procura federale ha assolto il difensore dell’inter. Il club partenopeo ha reagito sospendend­o – in polemica con la lega – la propria adesione alla campagna ufficiale della Serie A “Keep Racism Out”. “Restiamo basiti”, si legge in un comunicato. “Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzion­i calcistich­e contro il razzismo e le discrimina­zioni, continuere­mo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzion­e e determinaz­ione”. “Non parteciper­emo a iniziative istituzion­ali”, ha aggiunto il direttore sportivo della squadra, Mauro Meluso. “Le iniziative contro discrimina­zioni di qualsiasi tipo le faremo in modo privato”. Tradotto: faremo da soli, e per la Figc l’antirazzis­mo è solo uno slogan. Nulla di più.

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