Ospedale San Carlo, “nomine fatte al bar” Parte il processo sulle carriere dei primari
Un concorso, per individuare il primario del reparto di Neonatologia, preceduto dall’amichevole incontro in un bar di Roma tra il direttore generale dell’ospedale, il capo del dipartimento materno-infantile e la futura vincitrice.
Un video che, nel gennaio del 2019, immortala una festicciola tra colleghi per raccontare quel retroscena, come se fosse una goliardata. E poi incarichi dirigenziali a dispetto delle norme e delle sentenze dei giudici.
È UN ESEMPIO
di più di disinvolta gestione della sanità quello che emerge dagli atti del processo in corso a Potenza contro otto tra medici ed ex dirigenti dell’ospedale San Carlo del capoluogo lucano, il più grande della regione. Tutti sono accusati di falso ideologico e abuso d’ufficio ai danni di un altro neonatologo, Giulio Strangiu.
Tra gli imputati, l’attuale direttrice del reparto di Neonatologia, Simona Pesce, e la vincitrice del concorso, Camilla Gizzi, oggi in servizio a Roma dopo tre anni da primaria al San Carlo. Pesce è la compagna proprio del direttore del dipartimento materno-infantile, il ginecologo Sergio Schettini. Un barone della medicina locale, così potente da essere riuscito a ricoverare in regime di lungodegenza – e nel suo reparto: Ginecologia - l’anziano padre Fernando Schettini, ex assessore regionale alla Sanità.
Il punto è che un anno dopo il concorso, avvenuto nel 2015, la direzione generale dell’ospedale ha nominato proprio la Pesce vicaria della neo primaria Gizzi, estromettendo Strangiu, a dispetto di titoli e punteggio in graduatoria. Quando quest’ultimo si rivolge al Tribunale del Lavoro, la direzione dell’ospedale invoca la prevalenza di un contratto basato su un rapporto fiduciario. Il giudice la pensa diversamente e annulla la nomina. Nonostante ciò la direzione generale tira diritto: contesta la sentenza e con un’unica delibera revoca l’incarico per poi riconfermarlo. Quando il video, realizzato nel gennaio del 2019, comincia a girare tra infermieri e medici dell’ospedale, sollevando un bel po’ di dubbi su quel concorso, la frittata è già fatta. Schettini è uno che a Potenza conta. Vanta (parole sue) anche una vecchia e solida amicizia con l’ex ministro della Salute Roberto Speranza. Le chiacchiere non lo scompongono. Perde le staffe solo quando il filmato esce dall’ospedale per essere pubblicato dalla testata online Basilicata 24, che lui querela per diffamazione. Inutilmente, perché il giudice per le indagini preliminari archivia: quanto affermato dai giornalisti corrisponde al vero.
Nel frattempo Strangiu ha presentato cinque denunce alla Procura della Repubblica. Dentro c’è di tutto, comprese anche altre nomine dirigenziali senza concorsi interni. Quelle cinque denunce confluiranno in un’unica inchiesta, con il decreto di rinvio a giudizio nel dicembre del 2022. Adesso parte il processo.