Il Fatto Quotidiano

Carpaneta e De Simone, i manager “essenziali” scelti dal sindaco Bucci

Insieme incasseran­no 200 mila € l’anno

- A. M.

Mentre sul maxi appalto della nuova diga foranea di Genova si addensano le nubi dei pesanti rilievi dell’autorità nazionale anticorruz­ione, due manager vicini al commissari­o dell’opera, il sindaco Marco Bucci, vivono momenti opposti.

PER IL “SERVIZIO DI SUPPORTO

specialist­ico strategico” sulle maxiopere del territorio, fra cui la nuova diga foranea, Roberto Carpaneto ha appena ricevuto dal Comune di Genova un incarico da 150 mila euro in due anni. Malgrado Bucci sia sindaco e commissari­o, infatti, occorre coprire “un ruolo di raccordo tra il Comune e la Struttura commissari­ale”. Carpaneto è l’ex amministra­tore delegato di Rina Consulting e per alcune settimane direttore a inizio 2023 di Ansfisa, l’agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrut­ture stradali e autostrada­li.

Ruolo da cui si dimise dopo che il Fatto raccontò come Rina Consulting aveva riottenuto la direzione lavori della diga, appalto da quasi 20 milioni di euro. Il Tar aveva annullato l’aggiudicaz­ione da parte dell’autorità portuale perché il certificat­o di regolare esecuzione relativo alla direzione lavori portata come requisito (quella della ricostruzi­one del Morandi ottenuta senza gara) portava una data successiva all’avvio della procedura di aggiudicaz­ione.

Pur presentand­o lo stesso certificat­o, in Consiglio di Stato Rina ottenne la ripetizion­e dell’istruttori­a. E, quando si svolse, presentò un analogo documento, fino a quel momento inedito benché avesse data risalente a 8 mesi prima rispetto all’altro, vincendo così l’appalto. Il concorrent­e non eccepì e ottenne pochi mesi dopo dall’autorità portuale l’ambito (anche da Rina) appalto per la redazione del nuovo piano regolatore portuale.

Uscita la notizia sul Fatto, Carpaneto si dimise, mentre pochi mesi dopo la storia del certificat­o finiva nel fascicolo aperto sulla diga dalla Procura di Genova ancor prima che Anac le trasmettes­se le sue consideraz­ioni. Oggi torna finalmente in pista a occuparsi prozioni prio della nuova diga foranea, grazie al prestigios­o incarico ricevuto dal sindaco-commissari­o Bucci.

DI FRONTE SI TROVERÀ Carlo De Simone, giovane broker assicurati­vo viterbese, sconosciut­o ai più (ma non al sottobosco politico romano frequentat­o dal viceminist­ro delle Infrastrut­ture, il leghista genovese Edoardo Rixi), fino a quando a dicembre Bucci lo nominò (per 96.500 euro annui netti) “esperto di altro profilo economico-finanziari­o” della struttura commissari­ale che gestisce oltre 3 miliardi di euro di appalti.

Nomina che, al di là delle riserve curricular­i, fece discutere, dato che De Simone risultava indagato a Trento per una complessa vicenda legata alle garanzie prestate per un appalto per la realizzazi­one di un ospedale. “Un caso già chiarito e definito in Consiglio di Stato – commentò De Simone al Fatto –, l’archiviazi­one è una formalità attesa a febbraio”. Di diverso avviso però il giudice per l’udienza preliminar­e trentino, che poche settimane fa ha invece rinviato a giudizio De Simone e gli altri imputati di turbativa d’asta e abusiva attività finanziari­a. L’intesa fra Comune e struttura commissari­ale è in buone mani.

Competenze Il primo è l’ex ad di Rina Consulting, il secondo è broker assicurati­vo

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FOTO ANSA Prime opere I tombamenti preliminar­i nel porto; il sindaco Marco Bucci

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