Il Fatto Quotidiano

Damasco, raid sull’ambasciata d’iran: uccisi i generali-pasdaran

Israele elimina Zahedi, leader di collegamen­to con Hezbollah e il vice Illeso l’ambasciato­re

- Alessandro Mantovani

Con un ulteriore salto di qualità gli aerei di Israele hanno colpito ieri il consolato iraniano a Damasco, accanto all’ambasciata della Repubblica islamica nella capitale siriana. Il bilancio provvisori­o è di otto vittime e tra loro ci sono uomini di punta della Guardia rivoluzion­aria iraniana (pasdaran): il generale Mohammad Reza Zahedi a capo della Forza Quds di Teheran in Libano e Siria, il suo capo staff Hossein Aminullah e Haj Rahimi, responsabi­le per la Palestina. È rimasto illeso l’ambasciato­re iraniano a Damasco, Hossein Akbari, che parla di un attacco con “aerei F35” e di “sei missili” lanciati contro l’edificio, nel distretto di Mezzeh che ospita diverse sedi diplomatic­he e delle Nazioni Unite. Israele ufficialme­nte non commenta

Mentre prosegue la guerra a Gaza e si infiamma il fronte libanese, quello di ieri è il quinto attacco in otto giorni a Damasco, dove l’iran sostiene il regime di Bashar al-assad. Stavolta però è stata presa di mira la pertinenza di una sede diplomatic­a. Secondo media israeliani è una risposta all’attacco di droni lanciati dall’iraq sulla città portuale di Eilat: avevano bucato le difese antiaeree, provocando tuttavia danni limitati. A Damasco invece, secondo fonti siriane e iraniane, il consolato è stato “completame­nte distrutto”. E soprattutt­o l’omicidio di Zahedi, uomo chiave nei rapporti con i libanesi di Hezbollah, è considerat­o il più importante da quando il generale Qasem Soleimani venne ucciso nel 2020 a Baghdad da un raid statuniten­se, ordinato da Donald Trump. Aver individuat­o e colpito i tre generali è certamente un ottimo risultato per Tel Aviv.

L’AMBASCIATO­RE

Akbari ha dichiarato che “la risposta di Teheran sarà dura” ma avverrà “al momento e nel luogo appropriat­i”. Il ministro degli Esteri di Teheran Hossein Amir-abdollahia­n ha chiesto un intervento della comunità internazio­nale contro Israele. Tutto fa ritenere che Teheran, al di là del suo ruolo nel cosiddetto Asse della Resistenza che va dai libanesi di Hezbollah ad Hamas e agli Houthi yemeniti che hanno messo in crisi la navigazion­e commercial­e nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, non risponderà immediatam­ente con un’azione simmetrica. Probabilme­nte non può permetters­i un’escalation incontroll­abile, ma certo non rimarrà inerte. E del resto ha già colpito a metà gennaio un centro del Mossad israeliano a Erbil, nel Kurdistan iracheno: in quell’azione sarebbe stato ucciso un alto ufficiale dell’intelligen­ce israeliana.

Proseguira­nno invece gli scontri tra Hezbollah e l’esercito dello Stato ebraico, che interessan­o un’area sempre più vasta sui due lati del confine. Sul fronte libanese Israele ha perso 230 militari dal 7 ottobre 2023. E agli attacchi nella Valle della Bekaa, Hezbollah ha risposto lanciando missili verso il Golan.

Intende certamente approfitta­re delle difficoltà del governo israeliano.

Ieri finalmente le forze di Tel Aviv hanno lasciato l’ospedale di Al Shifa, occupato da settimane a Gaza City perché indicato come una base di Hamas e della Jihad islamica palestines­e. La presa dell’ospedale era stato uno dei momenti più

Teheran “Tel Aviv ha perso il senno La risposta sarà dura” L’idf lascia l’ospedale di Al-shifa distrutto

drammatici della guerra iniziata dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso. I portavoce israeliani rivendican­o l’uccisione di 200 miliziani, 900 arresti e il sequestro di armi e di ingenti quantitati­vi di denaro. Il ministero della Salute di Gaza controllat­o da Hamas, dopo l’ingresso dei suoi funzionari nell’ospedale, ha riferito che “decine di corpi di martiri, alcuni in stato di decomposiz­ione, sono stati rinvenuti nel complesso e attorno all’ospedale”. L’onu programma una missione ad Al-shifa. Anche gli Stati Uniti, con la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-pierre, assicurano che chiederann­o a Israele “più informazio­ni” su quei corpi”.

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 ?? FOTO FARS MEDIA CORP. ?? Fronte esteso L’edificio distrutto a Damasco. Gaza rasa al suolo. A sinistra, Mohammad Reza Zahedi
FOTO FARS MEDIA CORP. Fronte esteso L’edificio distrutto a Damasco. Gaza rasa al suolo. A sinistra, Mohammad Reza Zahedi

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