Missili sugli aiuti: uccisi 7 volontari Ong: “A Gaza non resta nessuno”
Gli operatori di World Central Kitchen centrati all’uscita dal magazzino. Idf: “Obiettivo era un membro di Hamas”
“Questa non è una guerra normale”. All’indomani dell’ennesima strage a Gaza, di cui stavolta sono vittime anche occidentali, i 7 operatori umanitari della Ong statunitense World Central Kitchen, il Guardian intervista la dottoressa Fozia Alvi, volontaria canadese all’european Hospital nel sud di Gaza. Racconta di aver assistito bambini di sei o sette anni con colpi di cecchino alla testa. “Non potevano parlare. Erano paraplegici. E non erano gli unici. Ho visto bambini con ferite provocate da cecchini alla testa e al petto. Non erano combattenti. Erano bambini”.
La guerra in Ucraina ha ucciso 500 bambini in due anni, quella a Gaza oltre 10 mila in meno di cinque mesi. Abbiamo già visto altre guerre, ma questo lascia una macchia scura sulla nostra umanità”. Crescono le testimonianze, fra cui quelle di nove medici, che raccontano di civili, anche bambini, colpiti da tiratori scelti dell’idf. Non feriti e sepolti nei bombardamenti, ma arrivati in ospedale con singoli colpi alla testa o al petto, come risulta dalle Tac che il quotidiano ha potuto visionare.
LO CONFERMANO esperti Onu e anche il quotidiano israeliano Haaretz: i soldati israeliani starebbero regolarmente aprendo il fuoco contro civili in cerca di riparo in zone designate come “di combattimento”. Chiunque vi si trovi è un obiettivo. Un’altra dottoressa, Tanya Haj-hassan di Medici senza frontiere, ha parlato a Sky dell’esecuzione sistematica da parte di Israele di decine di persone, fra cui suoi colleghi. L’esercito israeliano ha “seccamente respinto” queste accuse, ma ha ammesso l’uccisione degli operatori di World Central Kitchen. Il ministro della Difesa, Yoav Gallant ha ordinato la creazione di un team per indagare sulla dinamica, affermando che “si tratta di un incidente sfortunato che deve essere indagato accuratamente, imparare le lezioni e metterle in pratica”.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto che le morti sono “un tragico caso di forze nostre che hanno colpito involontariamente persone innocenti nella Striscia di Gaza”. Non è il primo incidente: oltre alla spaventosa conta dei morti, oltre 32 mila, l’impatto sulle strutture umanitarie è tragico: solo per le Nazioni unite, 173 vittime fra gli operatori, 161 strutture, 409 civili che vi cercavano riparo, un convoglio umanitario. Il totale degli operatori umanitari uccisi è di 196 dall’ottobre 2023 al 20 marzo, ricorda l’alto funzionario delle Nazioni Unite per il coordinamento degli aiuti umanitari a Gaza Jamie Mcgoldrick. Ma erano gazawi. I sette di World
Central Kitchen erano occidentali, che valgono di più al mercato della geopolitica. Tre i britannici, quindi si è data una scossa persino Westminster, grande alleata di Israele insieme agli Usa: il ministro degli Esteri, David Cameron, ha parlato con il suo omologo Israel Katz per comunicargli che le morti sono “completamente inaccettabili” e ha convocato l’ambasciatore. Il premier Rishi Sunak si è detto “sconvolto e addolorato” e ha aggiunto che il governo israeliano deve “indagare urgentemente su ciò che è accaduto”. Ora Israele appare ancora più isolato. Le organizzazione umanitarie denunciano la mancanza di condizioni minime per operare e sospendono le operazioni. Dopo Wck, anche l’american Near East Refugee Aid. “Insieme forniscono circa 2 milioni di pasti a settimana a Gaza”, ha detto alla Bbc Sean Carroll, Ceo di Anera.
Reazioni Dagli Usa all’europa, condanna unanime. Il premier israeliano: “Errore, capita”. Kirby: “Siamo indignati”
E lo chef di Wck, José Andres – che ha ricevuto la chiamata del presidente Biden – ha pregato Israele di “smettere di mettere a rischio gli aiuti umanitari e di uccidere così civili”. Con gli aiuti indispensabili per scongiurare l’ulteriore inasprirsi della crisi umanitaria, vengono meno anche testimoni delle atrocità. Israele nega queste ricostruzioni, ma nega l’accesso alla Striscia di testate internazionali e oscura Al Jazeera.