Iran, Siria e Libano: Bibi attacca ovunque (pur di non cadere)
Incurante degli appelli alla moderazione della Casa Bianca, alla cautela da parte dell’unione europea, sotto tiro al Consiglio di Sicurezza dell’onu, Benjamin Netanyahu ha rilanciato. E nel poker della guerra è convinto, avendo colpito la sede diplomatica iraniana a Damasco, di aver fatto girare la mano a suo favore. Ma la partita è ancora lunga, l’uccisione del generale Mohamed Reza Zahedi e di sette altri ufficiali dell’irgc, apre nuovi preoccupanti scenari. I sei missili che hanno colpito il quartiere di Mezzeh hanno polverizzato l’uomo di collegamento fra Teheran e gli Hezbollah, l’armiere delle milizie sciite in azione fra Siria e Iraq. La sua morte è stata l’uccisione più significativa di un leader dell’irgc da quando gli Usa hanno assassinato il capo della Forza Quds a Baghdad nel 2020. Zahedi, 63 anni, era da tempo sulla lista nera Onu, sotto sanzioni negli Usa e in Australia, nell’ue e in Gran Bretagna. Per il premier Netanyahu, che ha approvato un attacco così delicato, l’eliminazione riuscita di figure chiave dell’esercito iraniano è come un colpo di Stato politico. Ciò avviene in un momento in cui le manifestazioni che chiedono le sue dimissioni sono aumentate di intensità, mentre la guerra contro Hamas si trascina e gli ostaggi israeliani rimangono a Gaza. Come ha scritto Haaretz, “una guerra senza fine è l’unica scappatoia per Netanyahu”.
MAI FINORA lo Stato di Israele è stato così isolato internazionalmente, ed è tutto merito del suo leader, un uomo disperato sul viale del tramonto politico. Dal suo ufficio ieri – come d’abitudine – non una parola sul raid che ha colpito Damasco. Ma il premier ha voluto commentare da far suo la strage degli operatori umanitari a Gaza: “Un tragico incidente, di quelli che accadono in guerra”. Non è stato un incidente, è stato un attacco deliberato. I droni hanno colpito per tre volte consecutive il corteo di tre auto con le insegne della Ong World Central Kitchen uccidendo 7 persone perché convinti che a bordo ci fosse un esponente di Hamas di medio livello. L’ennesimo tragico errore del programma di riconoscimento facciale “Corsight”, usato dall’idf per identificare “i bersagli” a Gaza. Il bombardamento su Damasco è una grave escalation di quella che è da tempo una guerra latente e non dichiarata tra Israele e Iran. L’iran promette grandi ritorsioni per voce del suo leader Ali Khamenei, ma né Israele né l’iran vogliono una grande guerra, data la posta in gioco per entrambi. Ma anche così, il pericolo di un errore di calcolo è sempre presente, poiché entrambi cercano di ottenere un vantaggio a Gaza e nel sud del Libano.
I funzionari iraniani uccisi erano seriamente impegnati nell’armare e guidare le forze per procura a Gaza, Libano, Siria, Iraq e Yemen come parte dello sforzo dichiarato dell’iran di destabilizzare e persino distruggere lo Stato ebraico. Dimostrando la sua capacità di infiltrarsi nell’intelligence iraniana, Israele sta cercando di colpire questi “delegati” regionali dell’iran, il cosiddetto Asse di Resistenza, con l’obiettivo di indebolirli e scoraggiarli, anche se la guerra a Gaza
REAZIONI KHAMENEI: “VENDETTA” LA RISPOSTA A SORPRESA
continua. Yaakov Amidror, ex consigliere per la sicurezza nazionale israeliano, definisce la morte di Zahedi “un duro colpo alle capacità immediate dell’iran nella regione”. Come e quando l’iran sceglierà di reagire aumenta ulteriormente la posta in gioco. Teheran potrebbe fare scelte azzardate: un grave attacco informatico alle infrastrutture israeliane o alle sue forze armate, una raffica di razzi dal Libano meridionale, l’assassinio di un comandante Idf, un attacco a un’ambasciata israeliana all’estero o un’altra brusca accelerazione del programma nucleare. L’ultima sarebbe una sorta di risposta a Bibi, che da tempo mette in guardia sul pericolo di un Iran dotato di armi nucleari e ha promesso di impedire che ciò accada. Oppure Teheran può prendere tempo, come spiega Amidror, che dubita che l’attacco possa portare a una guerra totale che coinvolga Hezbollah. “Cercheranno vendetta certo, e non si limiterà alle immediate vicinanze”.