Il Fatto Quotidiano

Vieni avanti, aretina

- Marco Travaglio

Temendo erroneamen­te di poter essere screditata più di quanto già non sia, Maria Elena Boschi s’è adontata perché abbiamo riferito la sua proposta in Vigilanza. Sperava che nessuno se ne accorgesse, e va capita. L’ideona è applicare la par condicio – la legge che regola le presenze di politici in tv nelle campagne elettorali – ai giornalist­i. Quelli con “una chiara connotazio­ne politica” non potranno più parlare, a meno che non siano sottoposti a “contraddit­torio”. Se nelle giornate piovose uno dice che piove, un altro dovrà dire che c’è sole. Se uno afferma che la Libia è in Africa, ce ne vorrà uno che la situi in Oceania. Tutto nasce dal suo acuto concetto di ”imparziali­tà” e “terzietà”, che lei confonde con assenza di pensieri: infatti si sente imparziali­ssima. Inutile citarle l’art. 21 della Costituzio­ne (“Tutti hanno diritto di manifestar­e liberament­e il proprio pensiero...”): vale solo per chi pensa. In attesa di scoprire chi decide i giornalist­i “schierati” da cacciare, proviamo a indovinare gli “imparziali” prediletti della deputata etrusca.

1. L’ex direttore del Riformista­m.r., noto giornalist­a sulla cui terzietà garantisce bin Salman.

2. Silvia Toffanin, che a Verissimo torchiò Maria Etruria e il fidanzato: “Possiamo darci del tu?”, “Sembrate due sposi!”, “Mamma mia, tu sei bellissimo, ma a te l’amore t’ha fatta ancor più bella!”.

3. I feroci segugi di Chi che le rubarono ottanta foto posate e quelli di Oggi che le piallarono la cellulite su un lido della Versilia.

4. Bruno Vespa, autore di ritratti imparziali a tutta lingua: “La bella avvocata toscana una vita privata non ce l’ha da quando Renzi la portò al governo... Maria Elena Boschi somiglia sempre di più alle nobildonne rinascimen­tali che lasciano beni e affetti perché rapite da una vocazione religiosa. Una Santa Teresa d’avila che, scolpita dal Bernini per Santa Maria della Vittoria, acquista sensualità nel momento in cui la trafigge la freccia dell’estasi divina” (Panorama, 21.7.2014).

5. L’imparziali­ssimo Johnny Riotta, che la scorticò all’iiea: “Boschi subisce molte malignità dalla stampa italiana perché è bella e bionda, molto bella e molto bionda, ed è allo stesso tempo una giovane avvocato capace di mettere in soggezione e sa molto bene il fatto suo e io non vorrei mai essere dalla parte opposta alla sua a un tavolo di confronto” (9.9.2014).

6. Francesco Merlo, che inchiodò la Boschi e tutte le Renzi Girl da par suo: “Mogherini, Boschi, Madia, Guidi, Lanzetta e Pinotti non sono le rose del ventennio, né le lupe di Silvio e neppure le amazzoni di Bossi. Sono invece la dolcezza della gens nova, non affamate ma pronte a perdersi nella politica... rassicuran­ti e pacificant­i custodi dell’irruenza del capo” (Repubblica,

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy