Schlein si incarta su Salis, non sarà alle Europee col Pd
Ieri l’incontro con il padre della detenuta in Ungheria, che chiude il tavolo: la leader dem non dà garanzie sull’elezione
Dopo giorni di abboccamenti, dopo che la segretaria del Pd, Elly Schlein aveva lavorato – prima di tutto dentro al partito – per portare Ilaria Salis a Bruxelles, come candidata nelle liste del Pd, alla fine la cosa appare sfumata. E non per volontà di Schlein, ma per una valutazione fatta dalla diretta interessata, mediata dal padre Roberto.
Ieri Schlein e Salis senior si sono visti. La notizia è stata data da Repubblica.it e dal Foglio online. Ma il Nazareno è subito corso ai ripari, facendo sapere che i due si erano visti per parlare della “situazione incresciosa” in cui si trova Ilaria. Una prima spia che le cose non erano andate bene. Poi, nel tardo pomeriggio, registrando Porta a Porta, la segretaria ci ha messo una pietra sopra: “Questa ipotesi non è in campo. Non c’è in corso nessuna trattativa. Ho voluto incontrare il padre di Salis per discutere come possiamo aiutare a toglierla dalla condizione in cui si trova. Nel dibattito sul totonomi terrei fuori una situazione delicata come questa”. Nella conversazione con la segretaria del Pd, il padre ha tirato fuori i dubbi espressi in questi giorni, anche sui media. Ovvero, la necessità di avere la matematica certezza di elezione, nel caso la figlia avesse scelto di correre: in caso contrario, il rischio era che l’ungheria ne approfittasse per peggiorare ancora le condizioni della donna. La certezza non c’era. Si era parlato di candidare Ilaria capolista nelle Isole. Una circoscrizione molto rischiosa, mentre era difficile trovare un’altra collocazione. Senza contare che i dubbi espressi da tutta l’area riformista del Pd accrescevano i timori che alla fine la macchina del partito portasse davvero i voti necessari alla Salis. Ma poi, nel colloquio, il padre si sarebbe spinto a dire: “Non so se Ilaria si candiderebbe con il Pd”. Perché poi, di certo lei è su posizioni più radicali. Anche, peraltro, del genitore, che ha sempre avuto opinioni più moderate e simpatie per il centrodestra.
Raccontano che Roberto Salis in queste settimane abbia cambiato idea più volte. Prima chiedendo la candidatura, incontrando svariati leader politici di sinistra (anche Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli), ma poi esprimendo dubbi sull’opportunità della scelta. Perché poi, pure da europarlamentare, la scarcerazione non sarebbe automatica: secondo le disposizioni attuali un candidato eletto al Parlamento europeo beneficerebbe immediatamente dell’immunità; e se questo candidato fosse detenuto in uno Stato membro, quest’ultimo dovrebbe inviare a Strasburgo una richiesta di revoca dell’immunità.
Dunque, Roberto Salis non ha mai smesso di riflettere sul fatto che – forse – sarebbe meglio inabissarsi, lasciare a Giorgia Meloni e Antonio
Tajani l’onere istituzionale di mettere sotto pressione il governo ungherese. In silenzio.
NEL FRATTEMPO
Schlein si è spesa, insieme ad alcuni dei suoi, Marta Bonafoni e Marco Furfaro in primis. Martedì ha anche visto Enrico Letta. Nessuna conferma dell’oggetto dell’incontro tra i due, ma ieri l’ex segretario è andato da Orban alla fine del giro di colloqui che sta avendo con tutti i primi ministri europei nell’ambito del mandato – ricevuto a settembre dal Consiglio Ue e dalla Commissione – di scrivere un Rapporto sul futuro del Mercato Interno Europeo. A margine della visita Letta ha parlato col primo ministro ungherese della questione delle condizioni di detenzione a Budapest della Salis. Un intervento da ex premier, in chiave istituzionale.
Il Nazareno, insomma, sarebbe ancora pronto a fare tutto il possibile per creare le condizioni per una corsa della Salis a Bruxelles. Non basta, complice anche il fatto che la vicenda è diventata pubblica. Nonostante tutto, potrebbe non essere detta la parola fine per una candidatura. Voci insistenti vogliono che possa essere messa in lista da Alleanza Verdi e Sinistra. Ma per ora, solo spifferi. Dopo il tritacarne di questi giorni, non potrebbe che essere così.
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