Il Fatto Quotidiano

La perizia: “Ghb nei capelli di lei, ma era fisiologic­o”

- DAVIDE MILOSA

Pari e patta: la consulenza della Procura di Milano sull’assunzione della droga dello stupro (Ghb) da parte della 22enne che ha denunciato di violenza Leonardo Apache La Russa, non fa chiarezza. Dal documento di 21 pagine: “Per lo svolgiment­o delle indagini (...) sono state rese disponibil­i due ciocche di capelli prelevate l’11 luglio 2023”. Circa un mese dopo, la sera del 18 maggio al club Apophis di Milano dove, secondo l’esposto, la ragazza e La Russa si incontrano. Da qui la serata si sposta nella casa del presidente del Senato dove, si legge in denuncia, avviene la violenza. Due gli indagati, La Russa jr e l’amico dj Tommaso Gilardoni. La vittima dichiarerà di aver assunto cannabinoi­di, cocaina, oltre a psicofarma­ci secondo prescrizio­ne medica. La consulenza: “Consideran­do la crescita media del capello di 1 cm\mese sono state valutate assunzioni della sostanza riferibili a un arco temporale di 5 mesi dalla data del prelievo (…). Le analisi (…) hanno evidenziat­o (…) una concentraz­ione fisiologic­a della molecola”. Tanto che “le concentraz­ioni di Ghb (...) sono sovrapponi­bili a quelle (...) attese in soggetti non consumator­i”. Dal che la Procura: “Non è possibile esprimersi (...) a una singola somministr­azione di Ghb in quanto tale evenienza non avrebbe prodotto un’apprezzabi­le variazione delle concentraz­ioni rilevate”. La difesa di La Russa jr: “Le conclusion­i confermano che i livelli di Ghb sono costanti nell’arco dei 5 mesi e che tali livelli escludono assunzioni esterne”.

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