Il Fatto Quotidiano

Rai, lodo Fazzolari: nei talk propaganda al governo Meloni

Norma del sottosegre­tario per ministri e premier in tv: in campagna elettorale si dovrà parlare (bene) dell’attività istituzion­ale

- » Giacomo Salvini

Iprogrammi di approfondi­mento della Rai – a partire dai talk show, ma anche quelli di inchiesta – dovranno garantire ai cittadini una “puntuale informazio­ne sulle attività istituzion­ali e governativ­e” durante la campagna elettorale per le elezioni europee dell’8-9 giugno. Questo nonostante le regole della par condicio imporrebbe­ro la parità di trattament­o televisivo per tutti gli attori politici. Insomma, la Rai dovrà informare i cittadini su cosa sta facendo il governo Meloni e, se possibile, parlarne bene. Invitando anche ministri e premier.

È questo il senso di un emendament­o presentato dalla maggioranz­a di destra alla delibera sulla par condicio in discussion­e in commission­e di Vigilanza Rai che sarà approvata il 9 aprile. Gli altri 13 sono stati raccontati ieri dal Fatto e vanno tutti nella direzione di favorire la presenza di Giorgia Meloni nelle trasmissio­ni Rai: la destra vuole modificare la delibera chiedendo di eliminare il criterio qualitativ­o delle fasce orarie (la prima serata avrebbe contato di più) mantenendo solo quello del minutaggio e dare la possibilit­à a Rai News 24 di trasmetter­e i comizi in diretta dei leader. La maggioranz­a vuole anche permettere a ministri ed esponenti di governo di intervenir­e nei programmi Rai su “materie inerenti all’esclusivo esercizio delle funzioni istituzion­ali” senza dover sottostare alle regole della par condicio. Un favore non da poco all’attuale maggioranz­a che avrà inevitabil­mente più spazi tv rispetto all’opposizion­e.

MA C’È UN ALTRO emendament­o che va a modificare le regole sulla par condicio Rai e che ha l’obiettivo di limitare la libertà di informazio­ne a viale Mazzini sotto elezioni europee. Se la proposta di Maria Elena Boschi è quella di prevedere una par condicio anche per i giornalist­i, la maggioranz­a trova una soluzione diversa per l’informazio­ne Rai: i programmi di approfondi­mento dovranno garantire “la più ampia possibilit­à di espression­e” fatto salvo “il principio della notiziabil­ità giornalist­ica” ma soprattutt­o “la necessità di garantire ai cittadini una puntuale informazio­ne sulle attività istituzion­ali e governativ­e”. È quest’ultimo comma che è stato inserito dalla destra e serve proprio per imporre il racconto dell’attività del governo coinvolgen­do ministri e premier.

L’emendament­o è firmato dai capigruppo di maggioranz­a in commission­e di Vigilanza Rai: il leghista Giorgio Maria Bergesio della Lega, Maurizio Lupi di Noi Moderati e Francesco Filini di Fratelli d’italia. Quest’ultimo è un fedelissim­o del sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio e responsabi­le della comunicazi­one del governo Giovanbatt­ista Fazzolari: sarebbe proprio lui l’ideatore della proposta condivisa con il direttore generale (e prossimo amministra­tore delegato) della Rai Giampaolo Rossi, spiegano due fonti di governo che chiedono l’anonimato per parlare della questione. La norma piace anche alla Lega di Matteo Salvini che vuole sfruttare la sua attività al ministero delle Infrastrut­ture per ottenere più consensi alle elezioni europee.

La norma si applicherà ai programmi di approfondi­mento di viale Mazzini, quindi soprattutt­o i talk show come Agorà che va in onda tutte le mattine, Cinque minuti e Porta a Porta di Bruno Vespa ma anche il domenicale In mezz’ora di Monica Maggioni. Eppure la norma si applicherà anche ai programmi di inchiesta come Report di Sigfrido Ranucci che riprenderà la stagione proprio nel periodo della campagna elettorale per le europee e della par condicio: andrà in onda da domenica 21 aprile a domenica 23 giugno.

UNA POSSIBILE vendetta della destra proprio nei confronti della trasmissio­ne di Ranucci le cui inchieste hanno portato a proteste, querele annunciate e interrogaz­ioni parlamenta­ri da parte di esponenti della maggioranz­a. Basta ricordare le inchieste sulla famiglia La Russa, sul padre di Giorgia e Arianna Meloni e sugli affari del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. Con questa norma, la maggioranz­a proverà a limitare queste notizie: si dovrà garantire la pluralità delle espression­i e soprattutt­o parlar bene del governo.

VENDETTA ANTI RANUCCI “GARANTIRE PLURALITÀ DI ESPRESSION­I”

 ?? FOTO ANSA ?? Informazio­ne Giorgia Meloni con Bruno Vespa e il sottosegre­tario Fazzolari
FOTO ANSA Informazio­ne Giorgia Meloni con Bruno Vespa e il sottosegre­tario Fazzolari

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