Campi Bisenzio, migliaia in corteo con Gkn: “La Regione ora avvii l’intervento pubblico”
Un corteo dalla fabbrica alla città. Per “darsi una svegliata” come dice Dario Salvetti del Collettivo di fabbrica Gkn. Un corteo di migliaia di persone, solidale e combattivo, a chiudere la seconda giornata del Festival di letteratura working class organizzato dal Collettivo, da Edizioni Alegre in collaborazione con l’arci e con il patrocinio del comune di Campi Bisenzio. Un festival letterario davanti ai cancelli della fabbrica è poesia di classe, evento quasi d’altri tempi. Ieri pomeriggio erano circa duemila ad ascoltare l’inglese Anthony Cartwright a parlare con Wu Ming 4 di “Come ho ucciso Margareth Thatcher”, Massimo Carlotto e Francesca Coin sull’industria editoriale il direttore del festival, Alberto Prunetti illustrare la letteratura sociale svedese e francese, la poesia operaia di Brugnaro e Sardella. “Gli operai prendono parola e anche la penna” è lo spirito del festival illustrato da Giulio Calella di Edizioni Alegre, l’unica ad avere una collana specifica di un genere che però popola ormai i cataloghi di diverse case editrici (basta vedere la ricchissima libreria allestita davanti la fabbrica). Questa edizione però è stata organizzata all’insegna del “non siamo qui per intrattenervi”. Il festival ha rappresentato, nella sua seconda edizione, l’occasione per la vertenza Gkn di resistere all’ennesimo attacco dell’azienda. Che continua ad essere molto pesante con la costante la richiesta di intervento al ministero degli Interni denunciando presunte illegalità. Nei giorni scorsi alcuni sconosciuti hanno attaccato la cabina elettrica della fabbrica, spegnendo di fatto lo stabilimento. “Chi ha staccato la luce sapeva dove mettere le mani” denuncia il Collettivo che nei giorni precedenti aveva anche assistito all’improvviso arrivo di vigilantes di un’azienda laziale, la Md Investigazioni, che hanno accompagnato il liquidatore dentro la Gkn, mentre alcuni droni anche ieri hanno volato sopra la fabbrica”. Un clima pesante, dunque, con 300 posti di lavoro cancellati, stipendi non pagati, un piano sociale mai presentato, violando la legge Orlando-todde, con un governo assente e la Regione che non interviene in maniera decisa. Il Collettivo ora propone una legge regionale “per l’intervento pubblico’ che permetta di costruire nello stabilimento un Polo delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile”. Il piano è già pronto, lo hanno scritto gli operai, l’azienda continua a non averne alcuno. Manca solo una forte e autorevole voce pubblica.