Il Fatto Quotidiano

Il girone dei dannati: call center, raggiri e offerte nascoste

Oggi risparmiar­e è ancora possibile

- Patrizia De Rubertis call center...

Ecco a voi la fine del mercato tutelato! Ovvero: benvenuti nel più infernale meccanismo mai predispost­o da un governo ai danni delle famiglie italiane. Ma se si pensa che tutto quello che è accaduto fino ad oggi tra truffe, bollette pazze, stalking dei call center e minacce varie sia già il male peggiore, allora è il caso di mettersi comodi e scoprire, in questa breve e non esaustiva panoramica, l’inferno che si è creato con la fine della tutela del gas lo scorso gennaio e quello che accadrà a luglio con l’elettricit­à. E forse, magari, riusciremo anche a fare un po’ di chiarezza.

Iniziamo dalla quotidiani­tà. È cosa nota che siano aumentante esponenzia­lmente le telefonate dei call center che, spacciando­si per il proprio operatore, offrono promozioni incomplete o false, fanno sottoscriv­ere dei contratti con registrazi­oni non esplicite (il famigerato “sì) fino a minacciare i clienti di staccare le utenze se non si sottoscriv­e il contratto. Con ogni metodo, anche il più scorretto, cercano di portare gli utenti del mercato tutelato in quello libero, ma sono anche migliaia le modifiche unilateral­i dei contratti non adeguatame­nte comunicate che si registrano in questi mesi. C’è poco da stupirsene visto che, nonostante, i proclami, non è mai partita una campagna informativ­a adeguata sulla fine della maggior tutela.

EPPURE DAL 10 GENNAIO

quella del gas non esiste più. Che fine hanno fatto i clienti? Checché ne dicano i call center e si legga sulle centinaia di sponsorizz­azioni delle varie compagnie sui social, tutti quelli che erano “tutelati” non sono stati affatto risucchiat­i in un buco nero: chi non ha fatto nulla – se non rientrava tra i vulnerabil­i (gli over 75, i percettori di bonus sociale, i disabili o i terremotat­i/alluvionat­i) – è passato automatica­mente all’offerta “Placet” in deroga con lo stesso venditore e alle condizioni economiche e contrattua­li decise dall’arera (l’autorità del settore). In pratica, si paga solo il consumo deciso dal venditore che resta valido per 12 mesi, mentre non possono essere addebitati costi o condizioni in più. Quanto si paga? Comunque meno di chi è passato nel mercato libero. Fin qui (quasi) bene, almeno per quelli che non si sono ritrovati con un nuovo contratto di fornitura senza esserne a conoscenza. In ogni caso ormai la pratica gas, se così si può dire, è stata archiviata: chi è nel mercato libero non può più usufruire delle offerta “Placet” in deroga.

Tutta un’altra storia per le bollette dell’elettricit­à. Anche se tutti i call center e le compagnie non lo spiegano, anzi appositame­nte lo nascondono, solo dal 1° luglio cesserà la maggior tutela e chi non farà nulla passerà in automatico nel “Servizio a tutele graduali”, dove per tre anni pagherà delle bollette più basse che nel libero. Come si legge nell’articolo a fianco, è “merito” delle aste che sono state fatte dalle compagnie per spartirsi i clienti. Certo, su quanto accadrà tra tre anni, o meglio dal 1° luglio 2027, non c’è alcuna certezza, ma per un triennio il risparmio è garantito: circa 130 euro all’anno secondo Arera. È impossibil­e, alle attuali condizioni, che nel mercato libero si possa sottoscriv­ere un contratto più convenient­e: è ufficiale ormai da oltre un mese. Insomma, c’è una sola cosa da fare: chi è nel mercato libero dovrebbe affrettars­i a tornare nel tutelato per ottenere da luglio queste tariffe stracciate.

Un’indicazion­e che arriva anche dall’authority che negli scorsi giorni ha diffuso un comunicato in cui spiega che c’è l’obbligo per le compagnie di far rientrare i clienti nel servizio di maggior tutela entro il 30 giugno. L’arera ha predispost­o un motore di ricerca per trovare i riferiment­i del fornitore a cui chiedere il passaggio. Un fuggi-fuggi dal mercato libero che, scrive Consumeris­mo No Profit, si tradurrà in 1 milione di clienti che in queste settimane starebbero rientrando nella maggior tutela.

Infine, l’effetto paradosso. Anche se la premier Giorgia Meloni aveva rivendicat­o che 4,5 milioni di famiglie vulnerabil­i avrebbero continuato a usufruire di tariffe calmierate, per tre anni pagheranno di più rispetto a quanti passeranno nel servizio a tutele graduali. I “vulnerabil­i”, però, non possono farci nulla: per loro c’è l’obbligo di restare dove sono. Certo, potrebbe andargli peggio se, malaugurat­amente, decidesser­o di rispondere positivame­nte a una delle mille telefonate dei

Si salvi chi può.

Elettricit­à Fino al 1° luglio si può passare dal libero mercato al sistema a tutele graduali: in media costa 130 euro meno all’anno

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FOTO LAPRESSE Lo stalking Centinaia di telefonate dei call center a qualsiasi orario

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