Il Fatto Quotidiano

MORTE IN SUBAPPALTO

“Sicurezza, mesi di proteste Nessuno ha mosso un dito”

- » Sarah Buono, Natascia Ronchetti e Roberto Rotunno

Icontracto­r erano Voith Hydro, multinazio­nale tedesca, Siemens Energy e Abb. Poi c’erano le altre quattro imprese in subappalto. E tra queste la Engineerin­g Automation di Mele, in provincia di Genova. L’azienda fondata e amministra­ta da Mario Pisani, 74 anni, una delle vittime della strage di Bargi, nel bacino di Suviana, appennino bolognese: è morto insieme a due suoi dipendenti, Pavel Petronel Tanase, romeno residente a Torino, e Vincenzo Franchina, messinese di 35. Pisani era esperto, con competenze accumulate anche in Enel, prima di costituire la sua piccola azienda: 20 dipendenti, quasi tutti a tempo indetermin­ato. Non uno che cercava lavoro al Nord. “Non era l’operaio costretto ad allontanar­si da casa ma un uomo dalla lunga esperienza”, dice Francesco Leo, sindaco di San Marzano di San Giuseppe dove Pisani tuttora aveva il domicilio.

IMPOSSIBIL­E

sapere per ora se siano stati proprio lui e i suoi due operai a manovrare la turbina che ha provocato l’esplosione. Sembra tuttavia che i lavori previsti fossero in ritardo di 6 mesi. Da chiarire anche

Denuncia dei sindacati “Affidament­i fuori controllo: Green Power prima rifiutava il confronto, ora alza un muro di omertà”

per i sindacati quali aziende della filiera del subappalto presenti sul luogo al momento della tragedia. Non la Meca srl, che aveva da poco completato la sua prima parte di lavori: “I nostri dipendenti sono in fermo, avrebbero dovuto ricomincia­re nelle prossime settimane”, ha spiegato.

E le altre? “Enel Green Power ha alzato un muro di omertà”, diceva ieri mattina il segretario generale della Cgil di Bologna Michele Bulgarelli: “Dopo svariate ore l’azienda non ha ancora risposto ai nostri delegati che chiedono per quali imprese operavano i 15 lavoratori coinvolti”. Per oggi lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil è stato raddoppiat­o: da quattro a otto ore. Con un corteo a Bologna, per protestare contro l’ennesima strage sul lavoro, al quale parteciper­anno anche molti dipendenti del gruppo. Lo stesso sindaco Matteo Lepore ha invitato la cittadinan­za a prendervi parte. “Sono due mesi che i lavoratori Enel, che sono 32 mila, affrontano una vertenza e nessun media ha rimarcato questo aspetto – dice ora Ilvo Sorrentino, segretario nazionale della Filctem-csulla gil –. Oggi succede un incidente drammatico e tutto viene riportato alla ribalta, oggi troviamo consideraz­ione ma sinora nessuno ce l’ha data”. Il punto è che la vertenza riguarda l’attività di esternaliz­zazione e “indirettam­ente questioni “core” legate alla sicurezza

rete di distribuzi­one. I sindacati chiedono di ragionare su una modalità diversa legata più all’occupazion­e e al mantenimen­to di attività all’interno di Enel distribuzi­one. Il subappalto non è un problema solo per quanto riguarda Enel: è generalizz­ato dalla legge che lo prevede a cascata. La questione generale di norme sulla sicurezza e il tema del lavoro deve diventare centrale”.

IN REALTÀ da tempo è in atto un braccio di ferro sulla sicurezza per quanto riguarda anche la produzione di energia, come rivela Amedeo Testa, segretario nazionale di Flaei-cisl. “Abbiamo chiesto più volte – dice Testa –, che venisse attivato un tavolo di confronto per discuterne. Ma Enel ci ha sempre risposto che non è necessario. Ed è vero che i livelli

di sicurezza sono sempre stati elevati, ma è anche vero che le operazioni di razionaliz­zazione e contenimen­to dei costi fatte negli ultimi anni li hanno intaccati”. È da tempo che le organizzaz­ioni sindacali in Enel denunciano l’eccessivo ricorso alle esternaliz­zazioni e alla lunga, conseguent­e catena di subappalti, soffermand­osi sui problemi di sicurezza che ne derivano, ma l’azienda non ha mai voluto aprire un dialogo. Questione che è stata, tra le altre, al centro dello sciopero organizzat­o dalle sigle di Cgil, Cisl e Uil in tutto il gruppo proprio poche settimane fa, l’8 marzo. “Noi contestiam­o questa diluizione che apre un meccanismo di scatole cinesi

– dice Vittorio Caleffi, segretario generale Uiltec Emilia Romagna –. In genere Enel appalta a una prima azienda grossa, rinomata e affidabile, ma poi facciamo fatica a monitorare tutti i subappalti, per questo abbiamo chiesto di reinternal­izzare il maggior numero di funzioni”. Ancora Testa conferma il problema delle esternaliz­zazioni e dei subappalti, pur precisando che “per le manutenzio­ni, come quella per cui si è verificato l’incidente, è normale che a svolgere quei lavori siano le imprese che hanno prodotto e consegnato quei macchinari”.

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 ?? FOTO ANSA ?? Le tre vittime accertate Pavel Petronel, Tanase Vincenzo Franchina e Mario Pisani
FOTO ANSA Le tre vittime accertate Pavel Petronel, Tanase Vincenzo Franchina e Mario Pisani
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I Vigili del fuoco impegnati nella ricerca dei dispersi
FOTO ANSA I soccorsi I Vigili del fuoco impegnati nella ricerca dei dispersi

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