Veronesi, budget e nomine: il galà dei conflitti d’interessi
IL CENTENARIO DI PUCCINI La segretaria condannata per truffa, la pr, il suo commercialista: il Comitato si pronuncia sui 9,5 mln di spese
Al Comitato Puccini che gestisce 10 milioni di fondi pubblici serve una segreteria organizzativa. Il presidente Alberto Veronesi propone di retribuire con 25 euro l’ora la signora Anna Enrica Rossi di Lucca, 64 anni, benché nel 2012 abbia patteggiato un anno e otto mesi per truffa aggravata all’asl sui rimborsi nell’assistenza ai disabili, vicenda per la quale la Corte dei conti chiederà 100 mila euro di danni. Non è solo la segretaria, in alcune occasioni vota le delibere in sostituzione dei membri che di lei sanno o poco o nulla, tanto che qualcuno chiede “se la Dott.ssa Rossi esista e lavori”. Veronesi invece la conosce da anni: è’ anche coordinatrice di un partito, Liberamente Italia, che lui stesso ha costituito nel 2022 per sostenere alle politiche il candidato di Fratelli d’italia a Lucca, al cui responsabile nazionale spettacolo tenta di affidare la fornitura da 50mila euro per due statue di Puccini,
STONATO RAFFICA DI CRITICHE, DIMISSIONI E DENUNCE
sempre a spese del Comitato Nazionale che presiede.
L’organismo si riunirà domani per approvare bilancio e rendiconto ritrovando lì le cause di una raffica di critiche, dimissioni e denunce per “opacità e conflitti di interessi” della gestione Veronesi e del tentativo in extremis del sottosegretario Gianmarco Mazzi di salvare il salvabile, investendo gli ultimi 296 mila euro in un grande concerto-evento organizzato direttamente dal ministero, il 28 giugno, con Riccardo Muti.
Un coup de théâtre tardivo, che difficilmente potrà risollevare la deludente programmazione di un intero anno fatta di concerti, galà ed eventi di livello locale e modesto, ma con un terzo del budget che finisce a finanziare iniziative e soggetti in cui Veronesi è portatore di interessi: 2,1 milioni alla Fondazione Festival Pucciniano (direttore artistico dal 1998, presidente 2015-2019, direttore musicale dal 2020 al 2022), oltre 1 milione alla Fondazione Giacomo Puccini (presidente fino ad aprile 2023 e tuttora membro del Cda). È il caso anche dell’accademia del Teatro alla Scala di Milano: Regione Lombardia ha messo Veronesi nel Cda il 21 ottobre 2023: tre mesi dopo, il 22 gennaio 2024, orchestra, coro e cantanti sono alla Camera dei deputati per un concerto da 35 mila euro, però a carico del Comitato Puccini. A fine mese sono a Viareggio per un “galà lirico” al costo di 173 mila euro. Altri 50 mila sono andati all’orchestra sinfonica della Calabria di Vibo Valentia, associazione musicale che Veronesi ha fondato ad agosto 2022 e di cui è vicepresidente con delega artistica.
E poi c’è il sistematico “trasloco” di professionisti che Veronesi coopta nei ruoli tecnici del Comitato senza renderne edotti i membri (che devono deliberarne gli incarichi) della reale portata delle interessenze tra designante e designati, neppure quando contestano titoli, competenze e procedure selettive. Lo scoprono oggi, leggendo il Fatto.
Il commercialista del Comitato che deve rendicontare i loro impegni di spesa, ad esempio, è il suo e da una vita, addirittura suo socio in varie imprese. E viene cooptato da Veronesi pur scrivendo nero su bianco che “non ha alcuna esperienza in comitati”. Il 13 marzo 2023 il presidente mette a verbale i risultati di una lettera-invito tra quattro candidati sui quali si asterrà perché li conosce personalmente e ha avuto rapporti professionali con loro. Guarda caso però l’offerta più bassa, 12 mila euro più Iva, arriva per l’appunto dal commercialista della onlus “Associazione Sviluppo Sinfonico Siciliano” che fondò nel 2000. Si chiama Raffaele Siragusa e ha lo studio a Palermo, in via Generale Antonio Scavo 118/B, dove hanno sede anche tre società commerciali: le Muse Srl, che dal 2013 organizza fiere ed eventi, di cui Veronesi è socio unico e con cui nel 2015 organizza un festival a Pompei; Europa Musica Srl, con cui nel 2016 organizza una Bohème al Foro Italico di Roma; la Damari Sicily Wine Srl, fondata da Veronesi nel 2014 per vendere vino in Cina, di cui Siragusa è amministratore unico. Infine è revisore dei conti della sua Orchestra Sinfonica della Calabria di Vibo Valentia.
Anche l’ufficio stampa del Comitato è il suo. Nel rendiconto ci sono 4.800 euro + Iva per un concerto alla Scala del 17 settembre 2023. Il 29 agosto Veronesi aveva proposto il nome di Veronica Meroni, giornalista dal 2014, che viene però cassato dal Comitato perché si occupa di “cucina, salute e benessere”. L’8 settembre 2023, propone allora quello di Renata Meroni, per una vita pr di Pavarotti. Sono madre e figlia, e Renata è stata la sua addetta stampa per molti anni. Adesso però ne ha 80 e non lavora più, ed è “naturale” che il contratto passi alla figlia che, nel frattempo, si spende per Veronesi: sul sito Milanopost.info scrive una serie di articoli che lo incensano pure se suona il piano per il candidato di FDI in Abruzzo. “Data la familiarità con mia madre – racconta – il maestro mi ha chiesto il favore, e il direttore del sito Fabrizio De Pasquale che è di Forza Italia mi ha detto ‘se hai bisogno fai pure’”. Ma è il Comitato che paga, cioè noi.