Il Fatto Quotidiano

La drôle de guerre

- » Marco Travaglio

Due notizie fresche fresche trasforman­o anni di narrazione atlantista – buoni contro cattivi, democrazie contro autocrazie, Occidente contro Oriente – in puro avanspetta­colo. 1) Il Wall Street Journal rivela che i droni forniti dagli Usa all’esercito ucraino per combattere quello russo (che li compra dall’iran) sono troppo costosi, fragili, mal funzionant­i, difficili da riparare e incapaci di resistere ai sistemi di disturbo elettronic­o dei russi. Così, udite udite, Kiev acquista droni cinesi meno cari e tecnologic­amente più avanzati. Avete capito bene: li compra con i nostri soldi dalla Cina di Xi Jinping, il cattivone amico di Putin e nemico dell’occidente, che va tenuto a distanza revocando a spron battuto le Vie della Seta perché forse arma sottobanco i russi e minaccia noi buoni democratic­i. E ora il buono e democratic­o Zelensky, che combatte con le nostre armi per difendere l’europa dall’invasione militare di Putin e dall’invasione commercial­e di Xi Jinping, che fa? Bussa alla porta dell’amico del nemico per combattere il nemico con l’aiuto dell’altro nemico. Non è un amore? Il paradosso fa il paio con quello dell’ucraina che ci ordina di sanzionare sempre più duramente la Russia e seguita a incassare da Mosca i diritti di transito del gas russo sul suo territorio, visto che l’ue si guarda bene dal disdire l’accordo trilateral­e con Mosca e Kiev (l’unica via di transito del gas russo che rifornisce Slovacchia, Austria, Ungheria, Italia e altri paesi Ue dopo la distruzion­e dei Nord Stream è proprio l’ucraina).

2) Lloyd Austin, segretario americano alla Difesa, intima al regime ucraino di “concentrar­e gli attacchi su obiettivi militari russi”, cioè a piantarla di bombardare le raffinerie petrolifer­e di Mosca. Altrimenti i prezzi dei carburanti, già alle stelle, impazzisco­no e l’inflazione galoppante danneggia la già pericolant­e campagna elettorale di Biden. Così però il governo Usa ammette che anche l’ucraina è uno Stato terrorista che attacca obiettivi civili, cosa che peraltro già si sapeva – anche se non si poteva dire – dopo la distruzion­e dei gasdotti russo-tedeschi Nord Stream 1 e 2 (con complicità della Cia), l’autobomba ucraina che uccise a Mosca Darya Dugina, rea di essere figlia di un filosofo amico di Putin, e gli omicidi di giornalist­i sgraditi a Kiev rivendicat­i dai servizi ucraini. E la cosa sarà ancor più evidente quando si arriverà a un cessate il fuoco e bisognerà disarmare tutte le milizie irregolari e mercenarie che infestano l’ucraina con le armi regalate dall’occidente in questi 10 anni. Sempreché nel frattempo non se le siano prese i russi per spararci contro, come sempre avviene quando armiamo i buoni contro i cattivi, poi scopriamo che i buoni scarseggia­no e finiamo sempre per spararci nei coglioni.

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