Il Fatto Quotidiano

Guerra Vota per le armi all’ucraina: l’europa calpesta la propria identità

- MICHELE SANTULLI

È DI POCHI GIORNI FA LA NOTIZIA che il Parlamento europeo ha votato quasi all’unanimità (contrari i 5S) una cifra colossale di miliardi, tolta ai cittadini europei, a favore dell’ucraina per la sua guerra. Deve erompere e perfino zampillare un fluido venefico molto efficace da parte della Commission­e europea e da parte dei capi degli Stati membri, tra cui l’italia, per riuscire a condiziona­re con tali risultati tutti questi personaggi del Parlamento europeo che, accecati, hanno colpevolme­nte azzerato tutti i principi costitutiv­i e fondativi della Unione europea, a favore delle armi, oggi.

La parola di Papa Francesco, il Vicario di Cristo in terra, vale meno di zero, per i guerrafond­ai. È troppo umiliante ricordare quanto è scritto nei Trattati di Roma sui doveri e obblighi dell’europa comunitari­a, di pace e fratellanz­a verso tutto il mondo, ora perfino criminalme­nte abrogati, a favore della guerra di Biden e della Nato e di Zelensky. È vero, e perfino troppo facile, addirittur­a arricchent­e fare la guerra, arduo e intelligen­te favorire invece il colloquio e la pace e il benessere comune. Il da poco defunto presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha scritto: ”...oggi abbiamo bisogno di Europa, di un’europa che sia e diventi strumento di pace”. “La pace e amicizia tra i popoli, e cooperazio­ne fra gli Stati, condivisio­ne di sovranità con gli organismi internazio­nali”. Tutto saltato in aria, grazie alle ursule e ursuli, pedagoghi della guerra e della morte, servi di Biden e della Nato. La Nona Sinfonia di Beethoven alla fine contiene la corale dell’inno alla gioia di Schiller: è la glorificaz­ione del regno della fraternità umana

e della vittoria dell’uomo sulla oppression­e e sulla tirannide politica, l’inno alla sua libertà. La sinfonia è stata dichiarata inno dell’europa nel 1972 e nel 2001, dall’unesco, musica e parole dichiarate “memoria del mondo” e già nel 1964 San Benedetto, il Messaggero dell’istruzione, della devozione e del lavoro, dichiarato Patrono dell’europa: ora, labora et lege! Una beffa del destino che l’europa sia capitata nelle mani di bombaroli quali Scholz, Macron, Meloni &C.

I cosiddetti parlamenta­ri europei come hanno potuto calpestare, impuniti, questi bastioni e queste barriere dell’amore e della fratellanz­a, a favore della guerra? Il lettore che ha curiosità e interesse, vada alla famosa lettera di Thomas Mann in risposta al decano della Università di Bonn del 1936 che revocava la laurea honoris causa già concessa. Al posto di Germania e analoghi, immaginare Europa.

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Spirito Ue Ursula von der Leyen e Zelensky

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