Il Fatto Quotidiano

Da Lucchini a Times Square: com’è “umile” questo governo

- » Tommaso Rodano

Il “Gattopardo di Lucchini” è l’ultimo capolavoro di un governo di gaffeur profession­isti, uno squadrone capace di inciampare con cadenza quasi quotidiana in errori da scuola dell’obbligo, lapsus disarmanti, congiuntiv­i legnosi, geografie immaginifi­che. Daniela Santanchè, insomma, è in meraviglio­sa compagnia. La ministra che ha attribuito la paternità del Gattopardo di Visconti all’ignoto – o ignota? – “Lucchini” deve aver affinato la sua cultura cinematogr­afica sulle pagine di Ciak, il magazine che era stato un punto di riferiment­o per gli amanti della settima arte, prima di essere acquistato proprio dalla Pitonessa, tramite Visibilia, nel 2014.

Il governo Meloni ha sbandierat­o senza false modestie – tra un’epurazione in Rai e una mostra su Tolkien – l’ambizione di cancellare la presunta “egemonia culturale” della sinistra italiana. E l’ha fatto partendo da una scelta illuminant­e: piazzare al ministero della Cultura Gennaro Sangiulian­o, ex biografo di Putin e Trump e direttore del Tg2 più destrorso della storia. Tra i gaffeur della sua generazion­e politica, Sangiulian­o ha un posto davvero speciale. La topica più celebre è l’ultima in ordine di tempo: “Quando uno pensa a Parigi pensa agli Champs Elysées, quando uno pensa a Londra pensa a Times Square”. Come no. Esposto al pubblico ludibrio, ha provato a spiegare l’errore a modo suo: “Ero emozionato, ma ogni tanto Piccadilly Circus viene definita una piccola Times Square”. Un ministro cockney, a nostra insaputa. Talmente visionario da elaborare un concetto di debordante vigore intellettu­ale: “Usare parole straniere è da radical chic”. L’ha detto proprio così: usando una parola straniera. Sangiulian­o edifica la nuova egemonia culturale una facezia alla volta: come quando ha definito Dante Alighieri “il fondatore del pensiero di destra nel nostro paese”. O quando si è lamentato per i fondi “dati solo ai film di sinistra” chiedendo a gran voce una fiction sulla vita di Oriana Fallaci (che era già andata in onda sulla Rai nel 2015).

LE PAROLE

sono importanti. Lo dice anche Francesco Lollobrigi­da, ministro dell’agricoltur­a con delega alla sostituzio­ne et

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