Da Lucchini a Times Square: com’è “umile” questo governo
Il “Gattopardo di Lucchini” è l’ultimo capolavoro di un governo di gaffeur professionisti, uno squadrone capace di inciampare con cadenza quasi quotidiana in errori da scuola dell’obbligo, lapsus disarmanti, congiuntivi legnosi, geografie immaginifiche. Daniela Santanchè, insomma, è in meravigliosa compagnia. La ministra che ha attribuito la paternità del Gattopardo di Visconti all’ignoto – o ignota? – “Lucchini” deve aver affinato la sua cultura cinematografica sulle pagine di Ciak, il magazine che era stato un punto di riferimento per gli amanti della settima arte, prima di essere acquistato proprio dalla Pitonessa, tramite Visibilia, nel 2014.
Il governo Meloni ha sbandierato senza false modestie – tra un’epurazione in Rai e una mostra su Tolkien – l’ambizione di cancellare la presunta “egemonia culturale” della sinistra italiana. E l’ha fatto partendo da una scelta illuminante: piazzare al ministero della Cultura Gennaro Sangiuliano, ex biografo di Putin e Trump e direttore del Tg2 più destrorso della storia. Tra i gaffeur della sua generazione politica, Sangiuliano ha un posto davvero speciale. La topica più celebre è l’ultima in ordine di tempo: “Quando uno pensa a Parigi pensa agli Champs Elysées, quando uno pensa a Londra pensa a Times Square”. Come no. Esposto al pubblico ludibrio, ha provato a spiegare l’errore a modo suo: “Ero emozionato, ma ogni tanto Piccadilly Circus viene definita una piccola Times Square”. Un ministro cockney, a nostra insaputa. Talmente visionario da elaborare un concetto di debordante vigore intellettuale: “Usare parole straniere è da radical chic”. L’ha detto proprio così: usando una parola straniera. Sangiuliano edifica la nuova egemonia culturale una facezia alla volta: come quando ha definito Dante Alighieri “il fondatore del pensiero di destra nel nostro paese”. O quando si è lamentato per i fondi “dati solo ai film di sinistra” chiedendo a gran voce una fiction sulla vita di Oriana Fallaci (che era già andata in onda sulla Rai nel 2015).
LE PAROLE
sono importanti. Lo dice anche Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura con delega alla sostituzione et