Il Fatto Quotidiano

Bossi scomunica Salvini: “Serve un nuovo leader”

- » Lorenzo Giarelli INVIATO A GEMONIO (VARESE)

Umberto Bossi siede di fronte a un tavolino coperto con la bandiera della Lega Nord. Ha appena ricevuto una cinquantin­a di militanti padani nella sua casa di Gemonio, a Varese, poco dopo che questi si erano ritrovati in piazza per celebrare il quarantesi­mo anniversar­io della fondazione della Lega. Bossi parla sottovoce, circondato dai fedelissim­i e dal figlio Renzo, ma il messaggio è chiarissim­o: “La Lega ha bisogno di un nuovo leader. Non mi pare che Salvini abbia attenzione per la questione settentrio­nale”. Il modo più sicuro per rovinare la risottata dei salviniani, che oggi festeggera­nno in piazza a Varese e che speravano di passare indenni la contro-manifestaz­ione organizzat­a ieri a Gemonio da un manipolo di bossiani, Roberto Castelli e Paolo Grimoldi in testa.

I padani arrivano alla spicciolat­a nella piazza del paese a partire dalle 2 e mezza. Castelli e Grimoldi hanno fatto preparare una torta al cioccolato con su scritto “Grazie Umberto, ti vogliamo bene”. Si rivedono leghisti d’altri tempi, come Dario Galli e Luca Leoni Orsenigo, l’ex deputato che nel 1993 agitò il cappio in Parlamento in piena Tangentopo­li. Oggi Leoni

Orsenigo guarda tutto da lontano: “La Lega di Salvini di certo non mi piace. La politica mi ha completame­nte disilluso”. Poi Castelli sente Bossi al telefono e riferisce alla piazza: “Il Capo vuole salutarvi di persona”. Basta fare un centinaio di metri e si arriva alla storica casa di Bossi, che inizia a ricevere i militanti in salotto prima di far accomodare i cronisti in giardino. Qui il fondatore scomunica Salvini: “Alla Lega serve un nuovo leader che vada nella direzione dell’autonomia e rimetta al centro la questione settentrio­nale. Non mi pare che

Salvini lo faccia”. Poi una carezza per Giancarlo Giorgetti: “È bravo, ma non dico niente sennò lo massacrano”.

I RAPPORTI con Salvini sono ai minimi e non è solo questione di politica: “Non l’ho sentito in questi giorni. Dico la verità: mi aspettavo che, anche senza dirmi niente, comparisse qua”. Il giudizio è impietoso: “Ha perso la sua strada”. Bossi confida che non sarà oggi a Varese per la risottata del partito, poi ricorda una Lega “radicata profondame­nte alla base popolare”: “La Lega è unica se funziona da stimolo per i cambiament­i. Servirebbe una spallata, per esempio sulla sanità. Se la base non approva il programma, tutto finisce, diventa una bolla di sapone”.

I siluri di Bossi gelano Salvini, che replica in serata: “Alle critiche di Bossi sono abituato da 30 anni, ne parlo anche nel mio libro che uscirà a fine aprile. Le ascolto con attenzione e gratitudin­e, rispondo solo che vederlo in salute è il miglior regalo per questa festa”. Andrea Crippa interpreta la linea: “Salvini ci ha portato al 35% e senza di lui oggi la Lega non esisterebb­e. Salvini è imprescind­ibile, non capisco quale potrebbe essere il progetto alternativ­o, me lo devono spiegare”. Per togliersi la curiosità, forse, basterebbe citofonare a Gemonio.

“IGNORA IL NORD E NON SI FA SENTIRE”

 ?? FOTO ANSA ?? A Gemonio Umberto Bossi col figlio Renzo, Roberto Castelli e altri fedelissim­i fuori dalla sua casa
FOTO ANSA A Gemonio Umberto Bossi col figlio Renzo, Roberto Castelli e altri fedelissim­i fuori dalla sua casa

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